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Mira, comune di democrazia partecipata

In mezzo a tante piattaforme web, alla conferenza "Democrazia in rete e nuove forme di partecipazione civica" del 18 aprile a Roma, ha pure trovato spazio un esempio di democrazia partecipata, che dimostra che se c’è la volontà politica, i cittadini possono essere coinvolti anche senza il web. Illustrato dal giovane sindaco Alvise Maniero, il modello del comune di Mira (Venezia) è l’ideale per congedarsi dalla conferenza con una nota ottimistica sul futuro della democrazia.

Eletto nel 2012, il sindaco ManieroCollegamento esterno insieme alla sua amministrazione ha seguito una strategia di implementazione della partecipazione dei cittadini alla gestione pubblica, orientata su tre canali di azione.

In primo luogo hanno puntato sulla formazione civica dei bambini. Il sindaco va nelle classi, spiega loro come funziona il comune. Li invita ad identificare quelli che, secondo loro, sono le priorità per il comune e a chiederne conto al sindaco e all’amministrazione.

In secondo luogo si è agito sugli strumenti di partecipazione. Per esempio, è stato deciso di introdurre i referendum comunali, sia abrogativi che propositivi, vincolanti e senza quorum. Questi saranno approvati tra un mese come regolamento comunale, ha precisato Alvise Maniero.

Il terzo canale d’azione è il bilancio partecipativo. Ai cittadini di Mira è data la possibilità di decidere di una quota pari a quasi il 10% del totale degli investimenti annui del comune. I cittadini si riuniscono, con il supporto dei tecnici comunali identificano quelli che secondo loro sono i progetti prioritari e li suddividono in gruppi fino ad esaurire il budget a loro disposizione. I progetti proposti vengono presentati a tutta la cittadinanza che poi vota. Il gruppo più votato viene realizzato obbligatoriamente.

Proprio da oggi, 18 aprile, fino al 2 maggio, i cittadini di Mira possono votare per scegliere il gruppo di progetti che dovrà essere realizzato.

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