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No ad una cassa malati unica

Contrari alla cassa malati unica sono i partiti di centro e di destra Keystone

I rappresentanti del comitato borghese contro la cassa malati unica, in vista della votazione dell'11 marzo, hanno lanciato la propria campagna martedì a Berna.

Denunciano il carattere monopolista e il finanziamento dei premi dipendente dal reddito. La cassa unica, dicono, sarebbe incompatibile con le soluzioni attualmente utilizzate per frenare i costi, come le franchigie e le reti sanitarie.

Specchio per allodole, macchina mangiasoldi, assicurati cavia: in questi termini si è espresso il comitato borghese contro la cassa malattia unica.

Il comitato, che riunisce un centinaio di parlamentari radicali (centro-destra), popolari democratici (centro), liberali (centro-destra) e democentristi (destra nazional conservatrice) ha così dato il via alla campagna in vista della votazione federale dell’11 marzo prossimo.

Il comitato ha invocato due motivi principali d’opposizione alla soluzione proposta dell’iniziativa “Per una cassa malati unica e sociale”, sostenuta dalla sinistra: il carattere monopolista e il finanziamento dei premi dipendente dal reddito.

Il monopolio è inteso a eliminare ogni concorrenza per essere il solo a offrire prestazioni sul mercato. Una situazione del genere sopprime di fatto ogni pressione sui prezzi, che tenderanno a salire piuttosto che a scendere, ha osservato davanti alla stampa a Berna la deputata liberale Martine Brunschwig Graf.

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Franchigie e reti sanitarie

Gli assicurati non potranno più cambiare cassa “e saranno interamente in balia di un solo attore”, ha aggiunto il radicale sangallese Andreas Zeller. Secondo il comitato, la cassa unica sarebbe incompatibile con le soluzioni attualmente utilizzate per frenare i costi, come le franchigie e le reti sanitarie. Non permetterebbe nemmeno di ridurre i costi amministrativi.

Peggio ancora – ha aggiunto Zeller – una cassa unica sarebbe un primo passo verso una statalizzazione del sistema della salute. La sua collega ginevrina Brunschwig Graf ha precisato che la tendenza, in atto in particolare in Germania e Olanda, mira piuttosto ad avvicinarsi al sistema attualmente praticato in Svizzera.

Premi in funzione del reddito

Altro aspetto che i partiti borghesi respingono: i premi in funzione del reddito. Se si applica questo sistema, tra gli assicurati si dovrà suddividere un importo di oltre 20 miliardi. Per la classe media ciò significa un raddoppio delle imposte cantonali, ha affermato Thérèse Meyer, deputata democristiana.

A suo modo di vedere non sarebbe inoltre più possibile servirsi, come finora, dei contributi fiscali per finanziare riduzioni di premio. Se i premi saranno vincolati al reddito, le persone più ricche se ne andranno.

Per Andreas Zeller, alla luce delle difficoltà nel finanziare la cassa unica, la stessa s’indebiterà e non potrà fare altro che razionalizzare l’offerta, ciò che sfocerà in una medicina a due velocità. Infine, il comitato borghese critica la proposta composizione del consiglio d’amministrazione della cassa unica che offrirebbe eccessivo spazio ai poteri pubblici e ai fornitori di cure.

swissinfo e agenzie

L’iniziativa “Per una cassa malati unica e sociale” chiede l’introduzione di una cassa unica per l’assicurazione di base, con premi dipendenti dal reddito.

Il 18 maggio 2003 il popolo aveva chiaramente rifiutato (72,9%) una precedente iniziativa popolare denominata “La salute ad un prezzo accessibile”, che chiedeva dei premi in funzione del reddito.

L’iniziativa «Per una cassa malati unica e sociale» è stata lanciata nel 2004 dal Movimento popolare per le famiglie (MPV).

Con 111’154 firme valide, è stata dichiarata riuscita il 10 gennaio del 2005.

Parlamento e governo si sono già espressi contro questa iniziativa.

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