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No governativo all’iniziativa UDC sull’oro

Il Consiglio federale si oppone all'«iniziativa sull'oro» e continua a sostenere la Fondazione Svizzera solidale. Nel messaggio alle Camere licenziato mercoledì, raccomanda a parlamento, popolo e cantoni di respingere la proposta dell'UDC. Sostiene invece l'idea parlamentare di opporle un controprogetto diretto. La votazione potrebbe aver luogo nel 2002.

«Disposto a collaborare all’elaborazione di una soluzione globale consensuale, equilibrata e duratura», il governo vede di buon occhio una proposta che, «tenendo conto delle aspettative dei diversi gruppi di popolazione», consenta «di versare contributi all’AVS, di creare la Fondazione Svizzera solidale e di tener conto delle domande dei cantoni». Una ripartizione che è stata suggerita dalla Commissione dell’economia e dei tributi (CET) del Consiglio degli Stati.

Secondo il modello della CET, le 1300 tonnellate d’oro andrebbero trasferite in un fondo giuridicamente indipendente, costituito dal Consiglio federale. Il metallo prezioso verrebbe venduto a tappe. Gli interessi maturati sul ricavato sarebbero suddivisi in parti uguali, per una durata di 30 anni, tra i seguenti tre destinatari: AVS, cantoni e Fondazione Svizzera solidale.

Il capitale del fondo sarebbe conservato per 30 anni nel suo valore reale, affinché anche le generazioni future possano usufruirne. Oltre tale scadenza, sarebbe il popolo a decidere se conservare il fondo o distribuire il capitale tra Confederazione (1/3) e cantoni (2/3).

L’iniziativa popolare «per destinare le riserve d’oro in eccedenza della Banca nazionale svizzera al Fondo AVS» chiede invece di attribuire le riserve auree in esubero o i loro redditi al Fondo di compensazione dell’AVS. Le modalità dovrebbero essere regolate da una legge.

Per il Consiglio federale, l’iniziativa promossa dall’UDC è «parziale», «volta ad impedire la creazione della Fondazione Svizzera solidale» e con «conseguenze sulla politica valutaria della Confederazione e dei Cantoni difficilmente valutabili». Inparticolare il governo critica l’assenza di definizione del tipo e dell’ammontare delle riserve monetarie eccedentarie. Ciò permetterebbe di attingere ripetutamente all’insieme delle riserve della BNS e potrebbe così limitare l’indipendenza di quest’ultima. Renderebbe inoltre incerti i futuri diritti dei cantoni agli utili.

swissinfo e agenzie

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