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Non ancora scoperte le cause del crash Crossair di Niederhasli

I rottami del Saab 340 della Crossair precipitato il 10 gennaio dello scorso anno alle 17.56 e 28 secondi a Niederhasli, nel Canton Zurigo Keystone Archive

Ancora misteriose le cause della sciagura del Saab 340 Crossair che il 10 gennaio 2000 costò la vita a dieci persone. A Berna presentato martedì il secondo rapporto intermedio dell'Ufficio d'inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA).

Il secondo rapporto dellUIIA rivela solo che motori, eliche ed equipaggiamenti ausiliari «funzionavano normalmente fino al momento dell’impatto» e che nessun incendio è divampato durante il volo. Il rapporto finale è atteso per fine anno.

Ad un anno dall’incidente le analisi degli strumenti di navigazione si rivelano difficoltose, spiega l’UIIA nella sua nota. Benché i due circuiti integrati nell’EFIS (Electronic Flight Instrument System) che consentono di registrare alcuni parametri siano stati ritrovati, «un chip è in uno stato talmente pessimo che non è più possibile estrarne i dati». Ed anche la seconda memoria è danneggiata: «un’impresa specializzata sta tentando di ripararla affinché si possa leggere il contenuto. Se l’operazione riuscirà, sarà forse possibile ottenere nuove informazioni».

Oltre agli elementi tecnici, il gruppo di esperti intanto continua ad esaminare anche quelli operativi e umani. «Come in quasi ogni incidente, occorre tener conto di un concorso di circostanze complesse che implicano i fattori più disparati», si rileva nel comunicato.

L’UIIA calcola che, salvo imprevisti, la raccolta dei dati dovrebbe concludersi verso la fine di maggio, mentre le ultime analisi e la redazione del rapporto finale dovrebbero essere terminati in agosto. Dopo una procedura di esame e consultazione di due mesi, se la Commissione d’inchiesta sugli incidenti aerei non chiederà alcun riesame, il documento dovrebbe essere pubblicato verso la fine dell’anno.

Dal primo rapporto intermedio, pubblicato il 28 marzo scorso, un dato era stato accertato: l’aereo, dopo il decollo, invece digirare a sinistra aveva compiuto una virata a destra troppo decisa ed era precipitato. Restano da elucidare i motivi che hanno spinto il pilota a virare a destra anziché a sinistra, come previsto dalle regole di volo strumentale.

Il volo Crossair CRX 842, in provenienza da Guernsey era giunto all’aeroporto di Zurigo-Kloten alle 16.54. Alle 17, durante la sosta a terra, era stato preparato per il volo successivo con destinanzione Dresda. Nelle analisi,effettuate dal Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (EMPA) su campioni di cherosene utilizzato per il rifornimento,non sono state riscontrate anomalie.

Prima del decollo l’apparecchio non era stato sghiacciato e neppure sottoposto a preventive procedure antighiaccio. La temperatura esterna era di 2 gradi centigradi e la visibilità tra i cinque e i sei chilometri. Sulla pista cadeva una leggera pioggia.

L’equipaggio era entrato in servizio alle 13.35. A bordo di un altro aereo aveva già effettuato un volo da Zurigo a Norimberga e ritorno. La prima fase del decollo si era svolta normalmente. Quando il velivolo aveva raggiunto i 2.500 piedi erano le 17.55. La torre di controllo aveva sollecitato i piloti a contattare «Zurich Departure», che aveva ordinato all’equipaggio di virare a sinistra. L’ordine era stato confermato correttamente dal pilota non ai comandi. Il velivolo aveva iniziato una virata a sinistra per circa sette secondi.

Durante questa fase di volo qualcuno, l’inchiesta non ha ancora determinato se il copilota o il pilota, ha inserito dei dati nel sistema FMS che hanno spinto il comandante dell’aereo a virare improvvisamente verso destra. Nella fase «critica» il copilota era impegnato con le comunicazioni radio e altre manipolazioni inerenti il volo di salita. La virata verso destra era proseguita. A questo punto il copilota aveva reso attento il pilota che normalmente il velivolo avrebbe dovuto virare verso sinistra.

Verso le 17.56 la velocità ha cominciato ad aumentare drasticamente, unitamente all’abbassamento dell’inclinazione longitudinale. Il controllo «Zurich Departure» ha chiesto all’equipaggio in quale senso stesse ruotando. Il copilota ha allora risposto «Moment please, stand by». Immediatamente dopo la stazione di controllo ha impartito una nuova autorizzazione modificata dicendo «Okay, continue right turn to Zurich East».

In quel preciso istante l’aereo era già in picchiata. Alle 17.56 e 28 secondi l’impatto con il suolo. A bordo le dieci vittime: tre membri dell’equipaggio e sette passeggeri.

swissinfo e agenzie

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