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Novartis: profitti record e scalata alla Roche

La Novartis sempre più presente nel capitale azionario della Roche swissinfo.ch

In barba ad un'economia che va al rallentatore, il gigante farmaceutico svizzero registra una crescita del 4% per il 2002. Come dire 7,3 miliardi di guadagno netto.

Aumenta inoltre la partecipazione alla Roche: dal 21,3% al 32,7%.

Le nuvole minacciose che hanno oscurato i cieli dell’economia mondiale nel 2002 sembrano aver risparmiato la Novartis.

Il colosso basilese ha infatti registrato un aumento di 7,13 miliardi di franchi (+4%) degli utili netti. Il risultato operativo è incrementato di 7,9 miliardi (+8%), mentre il giro d’affari dell’azienda si attesta a 32,4 miliardi.

Novartis fa la corte alla Roche

Un altro dei risultati importanti ottenuti dalla Novartis nel 2002 riguarda i suoi rapporti con la vicina di casa – rivale – Roche. La partecipazione della Novartis alla Roche ha infatti raggiunto il 32,7% delle azioni al portatore.

La partecipazione della Novartis alla Roche fa parte di una strategia a lungo termine. Il responsabile delle finanze Novartis, Raymund Breu, afferma che la Novartis non ha intenzione di andare oltre la soglia del 33% di azioni – e quindi di diritto di voto – della Roche.

Daniel Vasella, direttore di Novartis, ha dichiarato in un’intervista televisiva che non è intenzionato a forzare un’eventuale fusione con la Roche, anche se evidentemente esistono delle sinergie tra le due industrie di stanza a Basilea. Inoltre la Novartis non aspira ad occupare un seggio all’interno del consiglio d’amministrazione della sua concorrente.

Tra volontà dichiarate e desideri nascosti

Per Nicolas Bürki, analista della Banca cantonale vodese, le cose stanno in modo leggermente diverso. «La Novartis ha i mezzi per acquistare la Roche e inoltre è quello che desidera fare. Comunque sia l’aumento della partecipazione al capitale azionario contribuirà a rilanciare il dibattito».

In un’intervista rilasciata a swissinfo, Vasella ha fatto il punto su quelle che sarebbero le conseguenze di un’eventuale fusione con la Roche: «Non saremmo più la Novartis, ma una nuova entità, i rappresentanti della Svizzera nella coppa dei campioni. Saremmo il numero due al mondo in campo farmaceutico, i primi in quello diagnostico, i secondi per quanto riguarda i generici».

La Roche riafferma la sua indipendenza

Dal canto suo la Roche, per bocca del suo portavoce Daniel Piller, ha fatto sapere che le manovre della Novartis «non hanno alcun influsso sulla strategia e sulle attività operative dell’azienda».

Il gruppo farmaceutico resta in mano agli eredi della famiglia fondatrice, che detengono il 50,01% delle azioni. Gli azionari sono intenzionati a rimanere fedeli alla strategia della Roche, che continuerà dunque a concentrarsi nel settore farmaceutico e in quello diagnostico.

Ottimisti per il futuro

Per il 2003, la multinazionale prevede che le vendite manterranno «una dinamica di crescita immutata». Salvo imprevisti, i risultati operativi e netti dovrebbero quindi essere superiori a quelli registrati nel 2002.

Alla fine del 2002 la Novartis disponeva di 17,6 miliardi di liquidi. Dedotto il debito finanziario, la liquidità ammontava a 9,8 miliardi di franchi.

Il successo della Novartis è dovuto alla sua capacità di immettere continuamente nuovi medicinali sul mercato. Inoltre per ora l’azienda basilese è stata risparmiata dal problema della scadenza dei brevetti che ha afflitto non poche delle sue concorrenti.

Raymond Breu, capo delle finanze Novartis, ha dichiarato a swissinfo che la multinazionale basilese continuerà ad investire nella ricerca. «La longevità di un’industria farmaceutica dipende dalla sua capacità di creare medicinali nuovi e innovativi. Per noi i generici restano una strategia addizionale ai medicinali patentati. Siamo convinti che un buon prodotto abbia una vita più lunga rispetto a quella del brevetto che lo riguarda. E la Novartis può contare anche su questa seconda fase della vita di un medicinale».

swissinfo e agenzie

La crescita 2003-2005 dovrebbe essere trascinata da prodotti che si trovano già sul mercato.

Entro il 2007 la Novartis vuole poter disporre di almeno sette cosiddetti «medicinali blockbuster» con un volume d’affari minimo di un miliardo di dollari.

L’investimento nella ricerca dovrebbe aumentare del 20% nel 2003.

Giro d’affari di Novartis: 32,4 miliardi di franchi (+2% rispetto al 2001)
Risultato operativo: 7,9 miliardi (+8%)
Utile netto: 7,3 miliardi (+4%)
Investimenti in ricerca e sviluppo: 4,3 miliardi (+4%)
Investimenti in marketing e gestione: 11 miliardi (+3%)
Impiegati: 72’877 (+2%)
Alla fine del 2002 la Novartis aveva una liquidità di 9,8 miliardi

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