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Nuova Crossair in attesa degli altri cantoni

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Dopo il «sì» zurighese alla partecipazione nella nuova compagnia di bandiera, si attendono ulteriori risposte dai cantoni. Berna e Soletta si tirano in disparte. E gli altri?

Finora solo i due semicantoni basilesi hanno dichiarato il loro pieno sostegno all’operazione, mentre il cantone più refrattario è Berna, che ha confermato fatto di non voler pagare gli 11 milioni che gli spetterebbero.

Nella città di Zurigo, che ha promesso un altro contributo consistente di 50 milioni, il credito deve ancora essere sottoposto al legislativo. E in caso di approvazione ad una votazione popolare che si terrebbe il 7 aprile.

Leuenberger: “I responsabili del dissesto dovranno risponderne”

Commentando il risultato della votazione zurighese, il consigliere federale Moritz Leuenberger ha espresso il suo convincimento che i responsabili del dissesto di Swissair saranno chiamati a rendere conto del loro operato.

In un’intervista pubblicata lunedì dal «Tages Anzeiger», il ministro dei trasporti afferma che i soldi investiti nella nuova aviolinea servono al suo «rilancio e non a stendere un volo di oblio sul passato. Noi vogliamo ancora sapere ciò che è accaduto, perché ci sono dei responsabili che dovranno renderne conto».

Azioni SairGroup non più quotate in borsa

Si è inoltre appreso che dal primo febbraio le azioni SAirGoup non saranno più quotate alla Borsa svizzera. Una richiesta in tal senso, presentata il 18 dicembre dalla Swissair, è stata approvata dalla Borsa il 10 gennaio, ha indicato la compagnia in un comunicato a pagamento sulla «Neue Zürcher Zeitung». Lo stesso succederà per i prestiti obbligazionari e convertibili emessi in franchi svizzeri.

Quattro posti a sedere occupati su cinque

Il tasso di occupazione degli aerei Swissair continua intanto a crescere: dal 71 per cento del 30 dicembre 2001 è passato all’80 per cento il 3 gennaio di quest’anno, secondo la portavoce della compagnia Susanne Aebersold.

Secondo Yann Cochennec, della rivista francese «Air & Cosmos», sono due i fattori principali che hanno contribuito a sostenere la domanda: da un canto le offerte promozionali per il periodo tra fine ottobre e fine marzo 2002 introdotte in collaborazione con Crossair. E dall’altro la riduzione dei voli.

Per l’esperto francese, nella situazione attuale la pubblicazione dei dati sui tassi di occupazione non è che «un’operazione di marketing». Bisognerà aspettare la prossima stagione estiva «per sapere se vi sarà un rilancio oppure no».

Nome segreto della nuova compagnia

La nuova compagnia aerea nazionale svizzera ha un nuovo nome ma per il momento resta «top secret». Il consiglio di amministrazione non ha infatti voluto rendere nota la decisione presa stasera. Secondo la Televisione della Svizzera italiana, non sarà nè Crossair, nè Swissair.

Il consiglio di amministrazione, riunito lunedì, ha esaminato le proposte di due agenzie pubblicitare per il nome e il logo del nuovo vettore. La scelta è stata fatta ma ci vorranno ancora giorni o settimane prima di conoscere il nome della compagnia nata dalle ceneri della Swissair.

Nel frattempo gli esperti dovranno stabilire se l’appellativo pone problemi di marketing o giuridici. Il marchio Crossair non sarà probabilmente utilizzato poiché fuori dalla Svizzera non è conosciuto mentre quello Swissair potrebbe comportare problemi giuridici all’estero.

swissinfo e agenzie

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