Prospettive svizzere in 10 lingue

Nuovo scivolone per la Banca cantonale vodese

Dissesto finanziario per i crediti a rischio Keystone

La Banca cantonale vodese si trova in grosse difficoltà. Sono soprattutto i crediti a rischio a pesare sul bilancio.

Lo stato, come principale azionista, dovrà versare 1,25 miliardi di franchi per ricapitalizzare l’istituto.

È crisi profonda quella della Banca cantonale vodese (BCV): le riserve sono al minimo e molti crediti a rischio non hanno copertura. E il persistere della crisi nel settore finanziario non promette miglioramenti per il futuro.

Già l’estate scorsa il governo di Losanna ha immesso 611,3 milioni di franchi nella BCV nell’ambito di un aumento del 40 % del capitale azionario. L’operazione era stata chiesta dalla Commissione federale delle banche (CFB) che aveva accertato una copertura insufficiente dei crediti a rischio.

A soffrire sono soprattutto i piccoli azionisti, ben 20’000 risparmiatori soprattutto all’interno del cantone, che si sono visti erodere i risparmi. Nel 1998, l’azione valeva solidi 700 franchi. Mentre negli ultimi giorni si è scesi al di sotto dei 100 franchi per azione.

Nuova iniezione necessaria

L’iniezione estiva non è bastata a ridare sicurezza all’istituto. Un’analisi della situazione, richiesta in comune accordo dalla direzione della banca e dal governo cantonale ha portato alla luce altre carenze e non si escludono degli strascichi penali verso alcuni impiegati.

Ma la banca si trova di nuovo in gravi difficoltà che rendono necessaria un’ulteriore iniezione da parte dello Stato di 1,25 miliardi di franchi. La ricapitalizzazione è messa in relazione alla necessità di costituire accantonamenti per 850 milioni di franchi e di rafforzare i mezzi propri per 400 milioni. Il cantone si è impegnato a sottoscrivere integralmente la somma prevista.

L’unione fra banca e Stato

Pur essendo uno fra i cantoni più indebitati, il Vaud si trova adesso nella difficile situazione di dover rimettere il sesto l’istituto a partecipazione pubblica. Pur non conoscendo una garanzia di Stato – come quella della maggior parte dei cantoni verso gli istituti di credito statali – il governo di Losanna è il primo azionista e quindi primo a dover rispondere delle sorti della propria banca. Il debito complessivo passa infatti da 7,5 a 8,75 miliardi di franchi.

Dall’analisi della situazione e dal rimpasto della direzione nasce ora un nuovo indirizzo strategico che dovrebbe dare molto più peso al management dei rischi. Si prevede soprattutto un ritiro dai mercati finanziari e una concentrazione sugli investimenti regionali.

swissinfo

La BCV è la quarta banca svizzera dopo UBS, Credti Suisse e La Banca cantonale zurighese
Il risanamento dell’istituto pubblico costa 1,25 miliardi di franchi
Già in estate erano stati versati 611,3 milioni di franchi per un aumento del capitale azionario
Il cantone e 20’000 piccoli azionisti hanno visto il valore dell’azione sciogliersi da 700 a meno di 100 franchi in due anni

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR