La nomina di Antonio Guterres ben accolta in Svizzera
La stampa elvetica ha salutato l’ufficializzazione giovedì della nomina del portoghese Antonio Guterres al posto di segretario generale delle Nazioni Unite. L’ex primo ministro portoghese subentrerà a Ban Ki-moon, che si ritirerà a fine anno. I giornali sottolineano che si tratta del “lavoro più difficile al mondo”.
Questo contenuto è stato pubblicato il 14 ottobre 2016 - 13:41- Deutsch Guterres erhält Schweizer Gütesiegel
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I 193 Stati membri dell’Assemblea generale dell’ONU hanno approvato all’unanimità la nomina di Antonio Guterres quale nono segretario generale dell’organizzazione mondiale. Entrerà in funzione il 1° gennaio 2017.
Dopo l'annuncio della sua elezione da parte del Consiglio di sicurezza, la scorsa settimana, i media e i rappresentanti della Ginevra internazionale non hanno tardato a manifestare la loro soddisfazione. “La Ginevra internazionale ha fatto i salti di gioia”, ha scritto ad esempio la Tribune de Genève, che vede nel portoghese di 67 anni un vero e proprio ginevrino.
“Impossible sperare di meglio. L’ex alto commissario ONU per i rifugiati, che parla un francese perfetto, conosce tutti gli ingranaggi della macchina delle Nazioni Unite. Un vantaggio per Ginevra”, scrive il giornale nel suo editoriale.
Interrogato dalla Radiotelevisione svizzera, il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer, afferma che Antonio Guterres ha già dimostrato le sue qualità di leadership.
Le Temps, altro quotidiano romando con sede a Ginevra, sottolinea dal canto suo che “raramente si è visto un simile coro di lodi”, dopo la nomina di un segretario generale. E questo perché Guterres è all’apposto di Ban Ki-moon. Da un lato c’è “un tribuno dalla voce chiara e forte”, dall'altro “un diplomatico offuscato”. Ma questo stato di grazia potrebbe durare poco, scrive il giornale. “Come è possibile non deludere quando quello di segretario generale è il lavoro più difficile al mondo?”.
In un comunicatoLink esterno, il Dipartimento degli affari esteri indica dal canto suo che la Svizzera “è lieta di collaborare con lui in particolare negli ambiti che considera prioritari (…), come le questioni della sicurezza internazionale e delle riforme necessarie in seno all’organizzazione”.
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