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OCSE: occorre lavorare più a lungo

La percentuale degli anziani svizzeri ancora attivi professionalmente è molto alta: 70% Keystone

Nell’ambito di uno studio sulle prospettive occupazionali dei lavoratori più anziani, l’OCSE propone dei cambiamenti per incrementare il loro tasso d'attività.

Le ragioni? L’invecchiamento della popolazione e il finanziamento della sicurezza sociale.

Lo studio ha considerato una ventina di Paesi, fra cui appunto la Confederazione.

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha stilato un catalogo di raccomandazioni volte a “sensibilizzare i governi perché facciano in modo che i lavoratori rimangano attivi il più a lungo e nelle migliori condizioni possibili”.

Con un tasso del 70 per cento, contro una media del 48 per cento per i Paesi OCSE, la Svizzera figura fra i Paesi con il più alto tasso d’attività nella fascia d’età fra i 55 e i 64 anni.

Una presenza sul mercato del lavoro giudicata molto elevata. Ma l’OCSE ritiene che anche la Svizzera possa ulteriormente accrescere questa percentuale.

Formazione continua e più coordinazione

In linea generale, l’OCSE consiglia di migliorare il coordinamento fra le diverse istituzioni coinvolte nella politica sociale e in quella del mercato del lavoro. A tutti i livelli: federale, cantonale e comunale.

Al proposito, il Segretariato di Stato dell’economia (Seco) rammenta che “la Confederazione, in collaborazione con i Cantoni e le altre istituzioni attive nel campo della politica sociale, ha recentemente varato il progetto CII (ottimizzazione della collaborazione interistituzionale)”. Il problema specifico potrebbe essere affrontato in tale ambito.

Fra i provvedimenti puntuali suggeriti dall’OCSE figurano poi l’incentivazione dei corsi di formazione permanente e l’adeguamento degli strumenti a disposizione dell’assicurazione contro la disoccupazione, per meglio considerare i bisogni dei senza lavoro più anziani.

L’OCSE preconizza d’altra parte la sostituzione progressiva del sistema salariale fondato sull’anzianità con uno basato sulla competenza e sulla produttività.

Questo cambiamento dovrebbe «consentire un migliore adeguamento dei salariati alle esigenze del mercato del lavoro, anche negli ultimi anni della vita professionale».

Necessarie riforme ovunque

L’OCSE ritiene inoltre che, per assicurare il futuro della previdenza professionale, praticamente tutti i Paesi necessitino di una riforma del sistema pensionistico.

Ciò deve essere «accompagnato da un cambiamento nei comportamenti e negli atteggiamenti di tutti gli attori, al fine di promuovere ed incentivare l’allungamento della vita professionale».

Se non saranno adottate rapidamente misure per innalzare l’età media reale di pensionamento, l’OCSE paventa «un abbassamento dei livelli di vita nei prossimi decenni».

swissinfo e agenzie

In Svizzera, nel 2000 gli over 50 rappresentavano il 25% della popolazione attiva;
Nel 2020 la percentuale sarà del 31%;
OCSE: il tasso d’attività medio delle persone tra 55 e 64 anni d’età è del 48%;
Il tasso minimo (25%) si registra in Francia e Belgio;
Il tasso registrato in Svizzera è del 70%;
L’OCSE comprende 30 tra i paesi più industrializzati al mondo;
La Svizzera ne fa parte dal 28 settembre 1961.

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