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Parlamentari criticano i bonus di UBS

La commissione delle finanze del Consiglio Nazionale ha criticato i bonus concessi ai dirigenti dell'UBS e la gestione dell'informazione sui risultati negativi del principale istituto di credito svizzero. I parlamentari non intendono tuttavia spingere l'UBS a fare marcia indietro.

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 gennaio 2009 minuti

L'organo parlamentare, pur non contestando il principio del salario al merito, ritiene ingiustificato il versamento di questi bonus, non previsti nel contratto di lavoro e legati ad obiettivi quantitativi. . E' accettabile invece che dei «collaboratori che forniscono prestazioni particolarmente buone in un momento così difficile siano ricompensati».

I parlamentari hanno dunque respinto – con 16 voti contro 7 – la mozione che chiedeva al Governo svizzero di far pressione sull'UBS perché tornasse sui suoi passi. Una decisione simile penalizzerebbe infatti tutti gli impiegati, spiega la commissione.

Resta il fatto, aggiungono i parlamentari, che i sistemi salariali dovranno essere adattati alla nuova situazione economica e gli incentivi ingiustificati eliminati.

La commissione ha inoltre rimproverato l'Autorità di vigilanza dei mercati finanziari (FINMA) per non aver agito con tempestività alle fughe di notizie della stampa e ha chiesto al suo direttore Eugen Haltiner di chiarire i suoi attuali legami con l'UBS.

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