La commissione delle finanze del Consiglio Nazionale ha criticato i bonus concessi ai dirigenti dell'UBS e la gestione dell'informazione sui risultati negativi del principale istituto di credito svizzero. I parlamentari non intendono tuttavia spingere l'UBS a fare marcia indietro.
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L’organo parlamentare, pur non contestando il principio del salario al merito, ritiene ingiustificato il versamento di questi bonus, non previsti nel contratto di lavoro e legati ad obiettivi quantitativi. . E’ accettabile invece che dei «collaboratori che forniscono prestazioni particolarmente buone in un momento così difficile siano ricompensati».
I parlamentari hanno dunque respinto – con 16 voti contro 7 – la mozione che chiedeva al Governo svizzero di far pressione sull’UBS perché tornasse sui suoi passi. Una decisione simile penalizzerebbe infatti tutti gli impiegati, spiega la commissione.
Resta il fatto, aggiungono i parlamentari, che i sistemi salariali dovranno essere adattati alla nuova situazione economica e gli incentivi ingiustificati eliminati.
La commissione ha inoltre rimproverato l’Autorità di vigilanza dei mercati finanziari (FINMA) per non aver agito con tempestività alle fughe di notizie della stampa e ha chiesto al suo direttore Eugen Haltiner di chiarire i suoi attuali legami con l’UBS.
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