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Polanski, i capi d’accusa restano validi

Una Corte d'appello della California ha rifiutato lunedì l'abbandono delle imputazioni a carico di Roman Polanski, agli arresti domiciliari a Gstaad.

Il regista franco-polacco – in attesa di un’eventuale estradizione verso gli Stati Uniti, sulla quale si dovranno esprimere le autorità elvetiche – è accusato di avere avuto relazioni sessuali con una minorenne oltre 30 anni or sono e di avere lasciato l’America per evitare il processo.

Gli avvocati del regista franco-polacco avevano domandato lo scorso 10 dicembre di lasciar cadere le accuse: i legali sostenevano infatti che Polanski non era stato trattato equamente in vista del suo processo, dato che il presidente del tribunale di Santa Monica – Laurence Rittenband, nel frattempo deceduto – sarebbe stato intenzionato a imprigionarlo per decenni nonostante fosse stato deciso un patteggiamento.

L’accusa aveva dal canto suo ribadito l’impossibilità di lasciar cadere i capi d’imputazione fino a quando il regista non si presenterà davanti alla corte.

I giudici californiani hanno nel contempo invitato le parti a impegnarsi affinché sia trovata al più presto una soluzione tale da soddisfare «il rispetto della procedura e il principio d’equità».

swissinfo.ch e agenzie

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