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Consiglio d’Europa: 40 anni di presenza svizzera

Il parlamentare socialista Andreas Gross è contento di rappresentare la Svizzera a Strasburgo Keystone Archive

Il deputato socialista zurighese Andreas Gross è membro del Consiglio d'Europa dal gennaio del 1995. E' vice presidente dell'Assemblea di Strasburgo e vice-presidente della delegazione svizzera, che conta 12 membri.

Andreas Gross risponde alle domande di swissinfo.

Swissinfo: Qual è il bilancio di 40 anni di partecipazione svizzera al Consiglio d’Europa?

Andreas Gross: Per la Svizzera il Consiglio d’Europa svolge un ruolo unico: è infatti l’unica organizzazione europea alla quale aderiamo. Se non esistesse saremmo completamente isolati!

A che cosa serve il Consiglio d’Europa?

A.G.: E’ un’organizzazione molto all’avanguardia perché è il primo organismo che conferisce ai cittadini dei diritti che vanno al di là degli Stati nazionali.

Se uno Stato non rispetta i suoi doveri nel campo dei diritti umani, i cittadini possono rivolgersi al Tribunale di Strasburgo. Non penso che oggi gli Stati avrebbero il coraggio di creare una simile organizzazione.

Il Consiglio d’Europa è anche l’unica organizzazione a disporre di un parlamento completo e i cui parlamentari sono il vero motore. E’ una fonte d’ispirazione per l’ONU, che non dispone di un parlamento, e per gli altri continenti. Il Consiglio d’Europa è la prima tappa verso una mondializzazione della democrazia.

Eppure il Consiglio d’Europa non è molto conosciuto. Perché?

A.G.: Tutta la politica è, in generale, poco conosciuta. I media preferiscono occuparsi dei gesti dei ministri, piuttosto che del lavoro quotidiano dei parlamentari. Il Consiglio d’Europa è vero, manca di visibilità.

Qual è oggi il ruolo del Consiglio d’Europa?

A.G.: Ha ritrovato un grande compito – che viene sottovalutato – nell’ambito della riunificazione dell’Europa.

C’è ancora molto da fare per aiutare i Paesi dell’ex blocco sovietico ad adattarsi allo spazio europeo, caratterizzato dal diritto, dalla democrazia e da un’economia che rispetta l’individuo. Il Consiglio d’Europa è il luogo ideale.

Quali sono le debolezze del Consiglio d’Europa?

A.G.: La mancanza di risorse finanziarie. Il suo budget è ridicolo: corrisponde alle spese sostenute dal Parlamento europeo per trasferirsi da Bruxelles a Strasburgo!

E’ irresponsabile! L’obiettivo principale del Consiglio d’Europa è la difesa dei diritti umani e della democrazia. E’ il modo migliore per prevenire le guerre. In Europa ci sono in effetti situazioni di miseria che rischiano di provocare dei conflitti.

La Svizzera svolge un ruolo particolare in seno al Consiglio d’Europa?

A.G.: La delegazione svizzera è in effetti una delle più visibili e delle più attive anche se i suoi membri sono fra i meno pagati dell’Assemblea!

La maggior parte degli altri membri, contrariamente a noi, hanno infatti un salario mensile e assistenti.

Che cosa l’ha colpita di più durante la sua attività come membro dell’Assemblea?

A.G.: Ho imparato molto sull’Europa e soprattutto ho scoperto la miseria che colpisce Paesi come la Moldavia, l’Ucraina, alcune regioni della Russia, il Caucaso.

In questi Paesi, che ho visitato più volte, la metà della gente vive al di sotto della soglia di povertà. La gente vende i propri organi per poter pagare le spese per curare i propri parenti: sembra di essere tornati ai tempi del Medioevo.

Le missioni di osservatori che si recano in questi Paesi, servono a qualcosa, sono efficaci?

A.G.: Senz’altro, anche se la nozione di efficacia non è la stessa se si parla di un’impresa che vuole guadagnare o se si tratta invece di instaurare la democrazia in un Paese.

Dunque non ha l’impressione di perdere tempo in seno al Consiglio d’Europa?

A.G.: Al contrario! Perdo più tempo quando sono a Berna, che non a Strasburgo!

swissinfo, intervista a cura di Barbara Speziali
(traduzione: Elena Altenburger)

Il Consiglio d’Europa elabora delle convenzioni. Tutti i parlamenti nazionali possono ma non devono ratificarle. Gli Stati sono così autonomi. La Svizzera ha ratificato finora 97 convenzioni su 189.

Dal 1992 il parlamento svizzero rinvia la ratifica della Carta sociale del Consiglio d’Europa. Di recente la questione è stata nuovamente archiviata fino alla sessione d’inverno del 2004.

Pomo della discordia sono fra l’altro il congedo maternità e il diritto di sciopero, contemplati dalla convenzione europea ma non previsti dalle leggi svizzere.

La sede del Consiglio d’Europa è Strasburgo
Il Consiglio d’Europa raggruppa 45 Paesi
La Svizzera ha 12 delegati, eletti dal parlamento per 4 anni
Il budget ordinario del Consiglio d’Europa per il 2003 è di 175’490’000 euro
La Svizzera contribuisce con 4’106’115 euro (pari al 2,33%)

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