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Gli alti e bassi dell’avvicinamento della Svizzera all’ONU

E' dal 1948 che la Svizzera ha lo statuto di osservatore presso l'assemblea generale dell'Onu Keystone

Il percorso di avvicinamento inizia nel 1920, quando popolo e cantoni accettano il decreto federale per la partecipazione della Svizzera alla Società delle Nazioni, l'organismo che ha preceduto l'Organizzazione delle nazioni unite.

Nel 1945, l’idea di un’adesione all’ONU, appena creata sulle ceneri della seconda guerra mondiale, è subito scartata perché essa avrebbe comportato la rinuncia alla neutralità. Fin dall’inizio, però la Svizzera partecipa alle organizzazioni tecniche specializzate dell’ONU.

L’ONU accorda nel 1948 alla Svizzera lo statuto di osservatore presso l’Assemblea generale. Quesi 20 anni dopo, nel 1967, il postulato Bretscher preconizza un avvicinamento all’ONU.

Il 16 marzo 1986 l’adesione è respinta con il 75,7%. Tutti i cantoni la bocciano. L’ONU è considerata inefficace, costa troppo e un’adesione metterebbe in pericolo la neutralità.

Trascorrono sei anni e, il 3 marzo 1992, tre postulati sono inoltrati al Consiglio nazionale. Il partito socialista propone di rilanciare l’adesione, i verdi vogliono la redazione di un nuovo messaggio del Consiglio federale e gli indipendenti e gli evangelici chiedono che si fissi una data per un nuovo tentativo.

Nel 1994, però, il popolo boccia la partecipazione di caschi blu svizzeri a missioni dell’ONU..

Il 6 marzo 2000 è depositata l’iniziativa per l’adesione della Svizzera all’ONU. Il comitato organizzatore è composto di una quarantina di organizzazioni. Il Consiglio federale, che accorda un’importanza capitale all’adesione della Svizzera all’ONU, incarica il Dipartimento degli esteri di condurre una procedura di consultazione sul tema.

Il 16 novembre 2000 il Consiglio federale presenta il rapporto si politica estera 2000. Questo prevede l’adesione all’ONU entro il 2003. Al centro dei suoi obiettivi: rafforzare la politica umanitaria e dei buoni uffici e difendere gli interessi della Svizzera all’estero.

L’otto dicembre dello stesso anno, il governo trasmette il dossier dell’adesione alle camere federali. Tutti i cantoni, salvo quello di Appenzello interno, e tutti i partiti, ad eccezioni dell’UDC e dell’Unione democratica federale, approvano. L’Azione per una Svizzera neutra e indipendente, legata agli ambienti nazionalisti e al consigliere nazionale Christoph Blocher, si oppone. I cittadini voteranno molto probabilmente l’anno prossimo e sarà necessaria la doppia maggioranza del popolo e dei cantoni.

Mariano Masserini

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