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Gli stranieri possono votare, ma solo su internet

Alcuni comuni danno agli stranieri il diritto di voto, ma si tratta di una minoranza dei comuni svizzeri Keystone

Grazie ad un sito internet, gli stranieri che vivono in Svizzera potranno esprimere il loro voto in occasione delle elezioni federali del 21 ottobre. Il risultato rimarrà però virtuale.

Nelle intenzioni dei promotori, l’urna elettronica dovrebbe dare l’impulso per il lancio di un’iniziativa sul diritto di voto degli stranieri in Svizzera.

In Svizzera abitano circa 1,6 milioni di persone che non possiedono il passaporto rosso-crociato. Per la maggior parte si tratta di persone che vivono in Svizzera da vari anni e che sono perfettamente integrate.

Le decisioni e i dibattiti delle due camere del parlamento svizzero li toccano da vicino. Ma quando si tratta di eleggere i rappresentanti nel Consiglio nazionale e nel Consiglio degli Stati, gli stranieri non hanno voce in capitolo.

Urne virtuali

In vista delle elezioni federali, un gruppo di quattro persone, due stranieri e due svizzeri, ha preso l’iniziativa di lanciare un sito internet in cui i cittadini stranieri residenti in Svizzera potranno esprimere il loro voto. Il sito, solo in tedesco, è stato messo online sabato all’indirizzo www.auslaenderstimmrecht.ch.

Già ora è possibile registrarsi. Entro il 14 ottobre sarà pubblicata una lista che permetterà di scegliere tra i cinque maggiori partiti e alte formazioni politiche minori. Le «urne virtuali» saranno chiuse il 21 ottobre alle ore 11.

«Da tempo covavamo questa idea», spiega a swissinfo il belga Hans Verbeke, uno dei promotori dell’iniziativa, esperto di marketing. «L’impulso per realizzarla è venuto dalla campagna contro gli stranieri lanciata due mesi fa da uno dei grandi partiti svizzeri».

I promotori sperano che entro il fine settimana elettorale almeno 100’000 persone si registrino sul sito e partecipino alla votazione virtuale.

Dare una voce agli stranieri

Alla base dell’iniziativa c’è la volontà di lanciare la discussione sul diritto di voto per gli stranieri residenti. «Come stranieri in Svizzera abbiamo molti doveri. Diamo un contributo importante alla comunità, ad esempio sul piano fiscale», dice Verbeke.

«Per questo riteniamo che dovremmo avere anche maggiori diritti, per esempio il diritto di voto nelle votazioni e elezioni nazionali. Puntiamo dapprima al diritto di voto attivo, più tardi al diritto di eleggibilità, in modo che gli stranieri possano anche assumersi responsabilità politiche».

Per il momento solo due cantoni in Svizzera (Neuchâtel e Giura) concedono agli stranieri il diritto di voto a livello cantonale. In altri cantoni questo diritto esiste a livello comunale.

L’obiettivo a medio termine dei promotori di auslaenderstimmrecht.ch è di lanciare un’iniziativa popolare. «Vogliamo fare in modo che gli svizzeri possano esprimersi tra quattro o cinque anni sul diritto di voto degli stranieri», precisa Verbeke.

Prime reazioni

Interpellato dal giornale domenicale Sonntagszeitung, il segretario generale dell’Unione democratica di centro (UDC) Gregor Rutz si è espresso negativamente sull’idea di dare il diritto di voto agli stranieri. «Chi vuole davvero partecipare alle decisioni può naturalizzarsi», ha osservato.

Di segno opposto la reazione di Thomas Christen, segretario generale del Partito socialista (PS). «Spero che questa azione serva da segnale», ha detto alla Sonntagszeitung.

swissinfo, Andrea Tognina

In Svizzera, la discussione sui diritti popolari degli stranieri non avviene per il momento a livello federale, ma solo a livello cantonale e comunale.

La situazione varia a seconda dei cantoni e dei comuni. Il ruolo di pionieri è stato assunto da due cantoni francofoni, Neuchâtel e Giura.

A Neuchâtel gli stranieri beneficiano del diritto di voto a livello comunale fin dal 1849. Dal 2000, gli stranieri domiciliati nel cantone da oltre cinque anni dispongono del diritto di voto a livello cantonale.

Possono anche partecipare alla scelta dei due deputati del cantone al Consiglio degli Stati (camera dei cantoni). Neuchâtel è così l’unico cantone in cui gli stranieri hanno una voce in capitolo (anche se limitata) sulla composizione del parlamento federale.

Nel canton Giura, gli stranieri hanno il diritto di voto al livello a livello cantonale. Non hanno però il diritto di votare negli scrutini che riguardano questioni costituzionali. Il comune di Délémont è stato tra l’altro il primo comune in Europa a eleggere un sindaco straniero (nel 2005, l’italiano Francesco Prudente).

Negli ultimi anni il diritto di voto e di eleggibilità degli stranieri a livello comunale è stato dibattuto anche in altri cantoni.

In generale si possono distinguere due tendenze: o il diritto cantonale conferisce direttamente agli stranieri il diritto di voto ed eleggibilità nei comuni (Friburgo, Vaud, Ginevra) oppure il diritto cantonale permette ai comuni di decidere se conferire il diritto di voto e eleggibilità agli stranieri (Appenzello esterno, Basilea Città, Grigioni).

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