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I delegati del PPD rendono omaggio a Deiss

Al centro dell'attenzione il discorso pronunciato dalla presidente PPD Doris Leuthard Keystone

Le dimissioni del ministro Joseph Deiss e un'eventuale candidatura di Doris Leuthard per la poltrona vacante hanno catalizzato l'attenzione all'assemblea del Partito popolare democratico.

Anche se non è stata ufficialmente menzionata sabato a Coira, la questione della successione del consigliere federale ha messo in ombra i dibattiti sull’asilo, gli stranieri e Swisscom.

Lascio il Consiglio federale “sereno e senza amarezza”, ha dichiarato Joseph Deiss dinnanzi ai 202 delegati del Partito popolare democratico. “È stata una decisione difficile e per questo ho deciso di adottarla da solo”.

“Sono felice di lasciare il governo in un momento in cui l’economia sta meglio e i miei rapporti con il partito sono buoni”, ha aggiunto il consigliere federale, che ha annunciato le dimissioni giovedì a sorpresa.

Deiss non ha fornito nuovi elementi in merito alle ragioni della sua decisione, pur riconoscendo che il clima politico attuale e le tensioni all’interno dell’esecutivo “hanno avuto un certo peso”.

Per il ministro, questa partenza costituisce “un’opportunità per il PPD”. Convinto che il suo partito uscirà vittorioso dalle elezioni del 2007, Deiss ha invitato i delegati e la direzione del PPD a “fare buon uso di questa chance”.

Al termine del discorso i presenti hanno reso omaggio al consigliere federale con una lunga “standing ovation”.

Doris Leuthard sotto pressione

Da parte sua, la presidente del partito Doris Leuthard ha indicato che l’annuncio delle dimissioni di Deiss “mi è restato bloccato in gola”.

“Rispettiamo in ogni caso questa decisione e ora dobbiamo attendere le sue ripercussioni”, ha aggiunto Doris Leuthard, che non ha ancora deciso se presentare la propria candidatura alla successione dell’attuale ministro dell’economia.

“Cercherò di valutare ciò che ritengo sia il meglio per il partito, per il paese e per il Consiglio federale. Si tratta anche di una questione personale: rifletterò quindi su vantaggi e svantaggi, valuterò le conseguenze che un simile passo avrebbe sulla mia vita privata”, ha aggiunto la consigliera nazionale argoviese.

Sotto pressione da più parti, Doris Leuthard vuole prendersi un po’ di tempo prima di fornire la sua risposta definitiva: “Non penso che mi lascerò influenzare. Non leggerò i giornali”.

Dure critiche al Consiglio federale

Nel suo discorso davanti ai delegati, la presidente del partito ha criticato vigorosamente parlamento e governo per il comportamento tenuto nel corso dell’attuale legislatura: A suo avviso, “l’unico progetto veramente importate condotto in porto è quello dei negoziati bilaterali”.

I dibattiti al Nazionale sono caratterizzati da interminabili discussioni su singoli punti e articoli, tra i banchi regna l’invidia e la malevolenza. Tutti votano contro un oggetto non appena hanno l’impressione che una fazione opposta possa trarne profitto. Tale atteggiamento – ha criticato la Leuthard – è sintomo di mancanza di contenuti e non genera nulla di positivo per il paese.

Non si fa più politica per il bene del paese, “bensì per il bene del PS o dell’UDC”, ha aggiunto la presidente, precisando che non si tratta di un atteggiamento nuovo alla camera dei cantoni. Nuovo è invece il fatto che ora il fenomeno riguardi anche il governo, e ciò è lamentevole.

No alla svendita di Swisscom

Nel corso dell’assemblea tenuta a Coira, i delegati del PPD hanno ratificato, con 105 voti contro 18, una risoluzione che invita la Confederazione a conservare la maggioranza delle azioni di Swisscom ed elaborare una nuova strategia per il futuro.

Secondo i democristiani con la vendita dalla maggioranza azionaria governativa non potrà più essere garantito un servizio di base in tutto il Paese.

Una vendita di Swisscom all’estero “metterebbe in pericolo il servizio pubblico. Ciò andrebbe di pari passo con la perdita del controllo delle infrastrutture della rete fissa, che sono state finanziate in passato dalla popolazione elvetica”, ha indicato il consigliere nazionale lucernese Franz Brun.

I delegati del PPD hanno inoltre approvato i progetti di revisione delle legge sugli stranieri e sull’asilo, adottati durante la sessione invernale dalle Camere federali e combattuti da un referendum.

Secondo la maggioranza dei rappresentanti, nonostante le misure di inasprimento previste, le nuove disposizioni legali – sottoposte a votazione federale in settembre – permettono di combattere più efficacemente gli abusi.

swissinfo e agenzie

Il Partito popolare democratico (PPD) è rappresentato in Consiglio federale dal 1891.

Da allora ha avuto tradizionalmente due seggi in governo.

In seguito ad una serie di rovesci elettorali subiti negli ultimi anni (dal 20,2% dei voti nel 1983 al 14,4% nel 2003, il PPD è stato costretto a cedere una poltrona governativa all’Unione democratica di centro il 10 dicembre 2003.

Partito situato al centro dello scacchiere politico svizzero e difensore di una politica basata sul compromesso, il PPD soffre da alcuni anni di una crescente polarizzazione della scena politica.

Unico rappresentante del Partito popolare democratico in governo, Joseph Deiss ha annunciato giovedì le sue dimissioni.
Il consigliere federale friburghese, che ha suscitato grande sorpresa con questo annuncio, lascerà l’esecutivo dal 31 luglio prossimo.
L’elezione del suo successore avrà luogo nel corso della sessione estiva delle Camere federali, in programma in giugno.
Finora, il PPD non ha ancora designato i suoi candidati. La presidente del partito Doris Leuthard viene considerata grande favorita.

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