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Il governo del canton Zurigo è di nuovo in mano borghese

Il PLR Thomas Heiniger (al centro) si felicita della vittoria con la compagna di partito Doris Fiala e il presidente Fulvio Pelli Keystone

L'UDC ha riconquistato domenica il seggio perso nel 2005. Nel governo zurighese siedono ora due democentristi, due liberali radicali, due socialisti e un popolare democratico.

In parlamento, i socialisti devono far fronte ad una pesante sconfitta. I 17 seggi persi saranno occupati da Verdi liberali, ecologisti e alternativi.

Ultimo cantone svizzero a rinnovare governo e parlamento prima delle elezioni federali di ottobre, Zurigo ha visto domenica il ritorno della maggioranza borghese in Consiglio di Stato.

L’Unione democratica di centro (UDC, partito di destra nazionalista) ha recuperato a scapito dei Verdi liberali (fazione più di centro) il secondo seggio perso due anni fa. La campagna comune condotta con il Partito liberale radicale (PLR, centro-destra) si è quindi rivelata vincente.

Gli ecologisti non sono invece riusciti a riconfermare il seggio lasciato libero da Verena Diener. Quest’ultima era stata eletta nelle ultime tre legislature per i Verdi, ma poi due anni fa è stata protagonista della «secessione» che ha portato alla nascita del Partito verde-liberale.

Riconfermati i 5 ministri uscenti

Tutti e cinque i consiglieri di Stato uscenti hanno conservato la loro carica. Tra questi, ad aver ottenuto il maggior numero di preferenze è stata la liberale radicale Ursula Gut-Winterberger (in governo da meno di un anno) con 151’730 voti.

Seguono il popolare democratico Hans Hollenstein (136’977 voti), i socialisti Markus Notter (128’384) e Regine Aeppli (121’671) e la democentrista Rita Fuhrer, che ha raccolto 112’607 preferenze.

Le poltrone lasciate libere dal PLR Ruedi Jacker e da Verena Diener sono state assegnate al liberale radicale Thomas Heiniger (133’768 voti) e all’UDC Markus Kägi (112’995).

Sia l’ecologista Martin Graf, con 97’542 schede, che il Verde liberale Martin Bäumle (90’851), sono riusciti a superare la maggioranza assoluta necessaria per essere eletti in governo. Entrambi sono però esclusi dalla corsa poiché in soprannumero.

L’esecutivo zurighese conta ora 2 UDC, 2 PLR, 2 socialisti e 1 PPD. La partecipazione al voto è stata del 32,8%.

Socialisti sconfitti in parlamento

Principale sconfitto nelle elezioni per il parlamento cantonale (180 deputati) è il Partito socialista, che raccoglie il 19,5% dei suffragi (-7,2%). Perde così 17 dei 53 seggi detenuti finora.

L’UDC (30,5%, invariato) ha invece dovuto cedere 5 poltrone. Rimane ciononostante il primo partito in Gran Consiglio con 56 deputati.

Terzo gruppo parlamentare con 29 seggi (invariati) è quello del PLR, seguito dai Verdi (19 seggi, +5), dal PPD (13 seggi, +1), dai Verdi liberali (10, +10), dal Partito evangelico (10 seggi, +1), dall’Unione democratica federale (5 seggi, +4) e dalla Lista alternativa (2 seggi, +2).

I Democratici svizzeri perdono l’unico seggio che avevano nell’ultima legislatura.

Le reazioni dei partiti

Fulvio Pelli, presidente del PLR, vede nelle elezioni zurighesi la conferma della tendenza osservata a livello federale, che ha permesso al suo partito di guadagnare punti. «In particolare nei governi cantonali», ha dichiarato. Il rinnovo del parlamento ha invece evidenziato che la fiducia dell’elettorato non è sufficiente.

Per Ueli Maurer, presidente UDC, i risultati rispecchiano le previsioni. Si dice ad ogni modo sorpreso della cocente sconfitta subita dai socialisti in parlamento. «L’UDC ha invece raggiunto il suo obiettivo minimo in Gran Consiglio», ha osservato, rallegrandosi per il secondo seggio in governo.

In casa socialista, il presidente Hans-Jürg Fehr è ovviamente soddisfatto di aver mantenuto due seggi in governo, ma deplora la pesante disfatta in parlamento. Tuttavia, ha sottolineato, non si può avanzare nulla sull’esito delle votazioni federali di ottobre sulla base del risultato di Zurigo.

Ruth Genner, presidente dei Verdi, ritiene che a Zurigo si è consolidata la crescita degli ecologisti, dopo i successi raccolti nelle elezioni cantonali degli ultimi anni.

«Il verde è diventato il colore della vittoria», ha affermato, aggiungendo che il risultato fa ben sperare per le elezioni di ottobre.

Infine, per il presidente PPD Christophe Darbellay il successo di Hans Hollenstein, ottenuto senza il sostegno di radicali e democentristi, è la prova della validità della strategia solitaria scelta dal suo partito.

swissinfo e agenzie

La Svizzera è composta da 20 cantoni e da 6 semi-cantoni, che possono essere paragonati ai Länder tedeschi o agli Stati degli USA.

Assieme, questi 26 Stati sovrani, che possiedono un proprio governo e un proprio parlamento, formano la Confederazione elvetica.

Dalla creazione dello Stato federale nel 1848, le competenze dei cantoni sono state ridotte. Tuttavia, dispongono ancora oggi di una grande autonomia, in particolare nel settore fiscale ed educativo.

Per l’elezione dei 180 deputati del parlamento (Gran consiglio) di domenica, il canton Zurigo ha utilizzato un nuovo sistema di voto che prevede una ripartizione doppiamente proporzionale dei seggi.

Introdotto per la prima volta durante le elezioni comunali di Zurigo nel febbraio del 2006, il nuovo sistema è stato all’origine di non poche sorprese.

L’attribuzione dei mandati parlamentari avviene in due tappe: inizialmente sono riuniti i voti di tutte le circoscrizioni del cantone e i seggi suddivisi in funzione dei risultati dei partiti. In seguito, i seggi sono ripartiti in seno alle singole circoscrizioni.

Questo metodo non penalizza più i partiti più piccoli e dovrebbe meglio riflettere la volontà popolare. Durante le elezioni municipali di Zurigo del febbraio 2006, i grandi partiti (PS e UDC) hanno perso voti a scapito delle fazioni più piccole.

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