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Il modello Emmen condannato dai giudici federali

L'opuscolo con le biografie dei candidati alla naturalizzazione nel 1999 swissinfo.ch

Il Tribunale federale ha accolto i ricorsi di cinque persone provenienti dai Balcani che nel marzo 2000 si erano viste rifiutare a Emmen (LU) la cittadinanza svizzera in votazione popolare.

La decisione, presa all’unanimità, si accosta a quella sull’iniziativa UDC a Zurigo, che voleva introdurre il modello di Emmen e che i giudici hanno ritenuto anticostituzionale.

I giudici hanno stabilito che a Emmen è stato violato il principio di non discriminazione: i candidati sono stati svantaggiati dalla loro origine. Inoltre non è stato rispettato l’obbligo di motivare una decisione negativa.

Il caso Emmen

Emmen, nella periferia industriale di Lucerna, conta 27’000 abitanti. Gli stranieri, di cui la metà originari dei Balcani, rappresentano il 28% della popolazione. Il tasso di disoccupazione è del 5%.

Il comune ha una cattiva reputazione, dovuta all’approvazione nel giugno del 1999 di un’iniziativa dei Democratici svizzeri (estrema destra) che chiedeva una votazione popolare sulle richieste di naturalizzazione.

Da allora, 97 persone, di cui 85 provenienti dall’ex-Jugoslavia, si sono viste rifiutare il passaporto. Tra gli stranieri provenienti dai Balcani, la naturalizzazione è stata ottenuta solo da una persona su cinque, mentre la media fra gli altri gruppi di aspiranti alla cittadinanza elvetica è di 4 su 5.

Fuoco alle polveri

Dal 12 settembre 1999 si è votato sette volte su richieste di naturalizzazione. Il primo scrutinio, quando su 11 candidati 8 sono stati respinti, è passato piuttosto inosservato. Ma la seconda votazione ha posto il comune lucernese sotto i riflettori dei media, non solo nazionali.

Il 12 marzo 2000, quando al vaglio dei votanti c’erano le richieste di naturalizzazione di 57 persone (tra cui 23 bambini), le domande di tutti i 39 candidati provenienti dall’ex-Jugoslavia sono state respinte.

Ginevra aveva proposto allora di farsi carico delle candidature respinte, ma il Consiglio federale si era rifiutato di interferire nella competenza cantonale in materia di concessione della nazionalità. Emmen ha tuttavia sospeso le votazioni per un anno.

Le speranze disattese del sindaco

“La pressione mediatica si è un po’ allentata”, si rallegrava il sindaco di Emmen, il democristiano Peter Schnellmann, prima della decisione del tribunale losannese. “È come se le persone si fossero abituate”.

La decisione dei giudici federali non va però nella direzione auspicata da Schnellmann, il quale sperava che il ricorso dei cinque candidati alla naturalizzazione fosse respinto, scagionando Emmen dall’accusa di violare la Costituzione federale.

D’altro canto, il primo cittadino del comune lucernese ammetteva che la legge costituiva un problema, ma sperava in una soluzione politica. “Non è accettabile il fatto che una certa categoria di persone sia sempre respinta. I partiti sono d’accordo di rivedere la legge”, aveva dichiarato a swissinfo giorni fa.

“Lo stesso deputato che aveva lanciato l’iniziativa, oggi membro dell’Unione democratica di centro (UDC), ammette che la naturalizzazione votata dal popolo non funziona in un comune della nostra importanza.”

Iniziativa cantonale in attesa

Già più di un anno fa i Verdi avevavo consegnato una doppia iniziativa cantonale che introduce un diritto di ricorso e affida la decisione sulla naturalizzazione agli esecutivi comunali o a delle speciali commissioni. Ma il Parlamento ha rinviato la discussione sull’iniziativa all’anno prossimo.

Intanto, dal 1999, 230 candidati alla naturalizzazione provenienti dall’ex-Jugoslavia hanno ritirato la loro domanda depositata a Emmen. E in generale le richieste sono in diminuzione. Un aumento a 2000 franchi della tassa per la naturalizzazione, introdotto nel 2001, ha contribuito a indurre molti a cambiare idea.

swissinfo

Dal giugno del 1999, a Emmen è il popolo ad esprimersi sulla naturalizzazione degli stranieri

La prima votazione sulle naturalizzazioni a Emmen ha avuto luogo il 12 settembre 1999. Da allora 97 persone si sono viste rifiutare il passaporto svizzero. 85 di loro provengono dall’ex-Jugoslavia.

In totale vi sono state sette votazioni sul tema. La popolazione è stata chiamata a decidere sulla naturalizzazione di 163 persone, di cui 105 dell’ex-Jugoslavia.

In una sola votazione, il 12 marzo 2000, 39 persone originarie dell’area balcanica non hanno ottenuto la cittadinanza elvetica. Alcune hanno fatto ricorso.

230 candidati dell’ex-Jugoslavia hanno nel frattempo ritirato la loro richiesta di naturalizzazione a Emmen.

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