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L’erba voglio è poco verde

I prodotti biologici piacciono, ma non bastano per avere una coscienza ambientale pulita Keystone

Uno studio pubblicato dal WWF Svizzera rivela che i confederati sono campioni del mondo nell'acquisto di prodotti biologici e sostenibili.

La gente pensa sempre più in verde, ma diventa anche sempre più esigente. Così, come recita uno dei capitoli dello studio, si va «un passo avanti e uno indietro».

«Le vendite di prodotti ecologici stanno aumentando in tutti i settori, a volte in modo impressionante. Ma la gente vuole sempre di più: le nuove esigenze in materia di alimentazione, spazi abitativi e tempo libero annullano gli effetti positivi» dell’onda biologica, si legge nel rapporto che il WWF ha stilato in collaborazione con la Banca cantonale zurighese e il Center for Corporate Responsibility and Sustainability dell’Università di Zurigo.

Il rapporto – spiega Felix Meier del WWF Svizzera – mette in evidenza la crescita importante degli acquisti ecologici. Le vendite di automobili ibride, ad esempio, sono sestuplicate tra il 2004 e il 2007. Ma continuano a rappresentare soltanto l’1% del totale degli acquisti di automobili nuove.

Nel settore alimentare, i prodotti biologici raggiungono una quota di mercato di poco inferiore al 5%.

«Noi svizzeri possiamo darci una pacca sulla spalla e dire che acquistiamo sempre più prodotti sostenibili», commenta Meier. «Ma nel complesso, la percentuale rimane relativamente bassa».

Molte persone non sono consapevoli dell’impatto ambientale delle loro scelte. Gli svizzeri amano molto la carne: il 73% la mette in tavola almeno tre volte la settimana. Ma la produzione di un chilo di carne genera una quantità di emissioni dannose 13 volte superiore a quella di un chilo di pasta.

Per quanto riguarda la consapevolezza dei consumi non si notano molte differenze tra le generazioni. Ma l’età – aggiunge Meier – non è del tutto irrilevante; invecchiando, alcuni atteggiamenti cambiano.

«Una delle cose che abbiamo constatato è che le persone di mezza età, quelle nate negli anni sessanta o giù di lì, consumano di più. In un certo senso si può dire che più una persona guadagna, più rischia di essere di peso all’ambiente. Tende ad esempio ad avere un appartamento più grande, che richiede più energia, o ad andare spesso in vacanza in paesi lontani».

La scelta dei consumatori

Agire in modo ecologicamente compatibile non è facile, nemmeno quando c’è la volontà di farlo. Chi abita in affitto – e in Svizzera sono i due terzi della popolazione – non ha molto da dire sulla scelta degli elettrodomestici o sull’impianto di riscaldamento.

Tuttavia – afferma Meier – chiunque può perlomeno assicurarsi di non lasciare computer e televisori in standby e tentare di convincere i locatori ad equipaggiare le case in modo efficiente da un punto di vista energetico.

Se non è possibile recarsi al lavoro a piedi, si dovrebbero scegliere i mezzi pubblici. Se questi non esistono, vale la pena d’investire in un’auto ibrida.

Design e sostenibilità

Ultimamente, il design ha dato una mano ai prodotti sostenibili rendendoli desiderabili. Questo non vale solo per le automobili, ma anche per i capi d’abbigliamento.

I due più grandi rivenditori al dettaglio svizzeri – Migros e Coop – hanno puntato molto sul cotone biologico e un numero sempre maggiore di aziende internazionali si sta lanciando in questo nuovo segmento di mercato.

Ciò è un bene, perché la produzione di cotone ha un impatto importante sull’ambiente: per coltivare e lavorare il cotone serve più acqua di quella usata da tutte le economie domestiche del mondo messe insieme. A ciò si aggiunge l’uso di fertilizzanti, pesticidi ed energia. Un miglioramento è possibile solo se i consumatori sceglieranno di dare la priorità alle considerazioni ambientali e non più al prezzo del cotone.

Consigli pratici

Il rapporto del WWF non si limita a mettere in evidenza i problemi, dà anche tutta una serie di consigli pratici. Se devono acquistare degli alimentari, i consumatori sono invitati a pensare anche alle quantità d’acqua e d’energia necessarie ai processi di produzione, così come alla lunghezza del viaggio fatto dalla merce.

Anche per quanto riguarda i prodotti finanziari, i consumatori hanno la possibilità di scegliere d’investire in fondi che promuovono la responsabilità sociale e uno sviluppo sostenibile.

Il WWF riconosce che oggi nessuno può sottrarsi alla spinta al consumo: un’economia fiorente è possibile solo se c’è qualcuno disposto ad acquistare i suoi prodotti. L’obiettivo dello studio – sottolinea nell’introduzione il direttore Hans-Peter Fricker – è di mostrare alla gente che può fare la spesa in modo intelligente e continuare a divertirsi: «Consumo e sostenibilità non si escludono a vicenda».

swissinfo, Julia Slater
traduzione e adattamento, Doris Lucini

31% abitare
30% alimentazione
21% mobilità
3% abbigliamento
15% varie

(fonte: ecosyntesys 2007)

Alimentazione
– Acquistare prodotti biologici, di stagione e regionali
– Moderare il consumo di carne

Mobilità
– Utilizzare i mezzi pubblici
– Acquistare automobili efficienti ed ecologiche
– Volare poco

Finanze
– Investire in fondi sostenibili
– Scegliere conti risparmio e previdenza (terzo pilastro) sostenibili

Abitare
– Scegliere edifici isolati in modo adeguato
– Utilizzare fonti d’energia rinnovabili per il riscaldamento
– Arieggiare intensamente, ma brevemente
– Acquistare elettrodomestici energeticamente efficienti
– Utilizzare elettricità ecologica
– Evitare gli standby

Abbigliamento
– Acquistare tessili bio ed equosolidali
– Portare gli abiti più a lungo

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