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Nessun vero vincitore politico in Germania

Per la stampa svizzera, né Schröder né Merkel sono riusciti ad ottenere la fiducia dell'elettorato tedesco swissinfo.ch

La stampa elvetica constata che, dopo le elezioni di domenica, la Germania si trova in una situazione di incertezza politica. Si profila una grande coalizione.

Malgrado il vantaggio aritmetico del suo partito, Angela Merkel è descritta da tutti gli analisti come la vera perdente dello scrutinio.

Le elezioni anticipate di domenica hanno creato in Germania un clima di instabilità e di incertezza sul futuro politico del Paese.

Con il 35,2% delle preferenze, i democristiani della CDU/CSU guidati da Angela Merkel ottengono il miglior risultato, ma non rispecchiano le previsioni che li davano vincenti con almeno il 40-41% dei voti. Quanto ai loro rivali, i socialisti della SPD, registrano invece il 34,3% delle preferenze.

I liberali della FDP hanno fatto un balzo in avanti ottenendo il 9,8% (7,4% nel 2002), mentre i verdi perdono velocità (dall’8,6% all’8,1%). La nuova sinistra ottiene l’8,7% dei voti.

All’unanimità, la stampa elvetica sottolinea il fatto che i due grandi partiti popolari escono entrambi perdenti dallo scrutinio. Le scommesse su chi governerà il Paese sono aperte.

Nessun vincitore, solo sconfitti

«La peggior elezione della Germania», titola la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), secondo cui Angela Merkel, pur conservando buone possibilità di diventare il primo cancelliere donna del Paese, esce comunque «sconfitta dalle urne». Un’opinione condivisa anche dal quotidiano romando La Liberté, secondo cui, la 51enne dell’est della Germania, pur ritrovandosi alla testa del partito che in teoria ha vinto le elezioni, esce sconfitta ed «umiliata» da questo scrutinio.

Il risultato negativo è dovuto, sempre secondo il giornale friburghese, alla pessima campagna elettorale condotta dalla probabile futura cancelliera: «Merkel non è stata in grado di parlare a una parte del popolo tedesco. Non ha saputo valorizzare la parte sociale ed umana del suo programma». Della stessa opinione anche il quotidiano vodese Le Matin, nel cui editoriale si legge che la leader della CDU/CSU ha compiuto numerosi passi falsi «in particolare annunciando un aumento dell’IVA di due punti».

Per il Corriere del Ticino, il vero errore della Merkel è stato quello di non essere riuscita a convincere l’elettorato della bontà della sua ricetta per rilanciare l’economia e con essa soprattutto l’occupazione, tema che preoccupa in modo particolare la popolazione tedesca.

Al contrario della Merkel, il candidato della sinistra Gerhard Schröder, viene invece descritto come il «vincitore psicologico» dello scrutinio, anche se ha raccolto meno voti rispetto alla rivale. «Mostrandosi particolarmente combattivo domenica sera, il cancelliere uscente è riuscito non soltanto a temperare la sua perdita, ma si è già sin d’ora messo nella posizione di interlocutore-chiave per una prossima grande coalizione», si legge sulla Tribune de Genève, secondo cui «Schröder perde trionfando».

I piccoli partiti sorprendono

In realtà, il risultato dello scrutinio sottolinea soprattutto la crisi dei due grandi partiti tedeschi, antagonisti sin dal dopo guerra.

I socialdemocratici di Gerhard Schröder ottengono il loro peggior risultato dal 1957, mentre la democrazia cristiana di Angela Merkel non è mai stata così debole dal 1951.

«È il trionfo del populismo, dove a vincere sono le piccole formazioni politiche dai discorsi semplicistici, quali i liberali o la nuova sinistra», scrive il quotidiano romando Le Temps.

Un’opinione condivisa anche da La Regione Ticino, secondo cui gli unici due vincitori sono Guido Westerwelle e Gregor Gysi, ossia i leader del partito liberale (FDP) e quello della nuova sinistra.

Grande coalizione

Cosa succederà ora? Per Le Temps, è difficile dire chi governerà il Paese domani. La NZZ si dimostra invece più pragmatica: «È suonata l’ora dei calcoli aritmetici e del gioco delle tattiche. Sono possibili più combinazioni». E tuttavia: «L’attuale situazione non lascia spazio a vere opzioni».

Se vogliono governare, i due candidati non hanno altra scelta che formare una vasta coalizione. Una concordanza di governo che, secondo il giornale svizzero tedesco Blick, rispecchierà un po’ quella elvetica.

Il futuro si prospetta molto difficile secondo la Basler Zeitung: «I negoziati in seno alla coalizione saranno molto duri. Tutte le combinazioni sono possibili».

Un governo stabile per la Germania di questo dopo-elezioni è ormai un miraggio molto lontano, scrive dal canto suo il quotidiano bernese Der Bund. Comunque sia, il popolo tedesco si attende risultati concreti da chi governerà il Paese in futuro: «La grande coalizione che si profila fra i due grandi partiti dovrà ora riuscire a convincere i cittadini dell’importanza delle riforme», scrive il Tages Anzeiger.

Riportare «sulla retta via» il vascello Germania costerà sacrifici, indipendentemente da chi prenderà le redini del potere, conclude il Corriere del Ticino.

swissinfo, Anna Passera

CDU/CSU: 35.2%
SPD: 34.3%
FDP: 9.8%
Altri partiti di sinistra: 8.7%
Verdi: 8.1%
Partecipazione al voto: 77% (su un totale di 60 milioni di elettori)

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