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Oro: tutto da rifare

"Soldi e valori - l'ultimo tabù?" - padiglione premonitore di Expo 02 Keystone

L'oro della Banca nazionale non si tocca. Gli svizzeri bocciano sia il progetto della destra sia quello del governo.

Rinviate al mittente entrambe le proposte, che non sono riuscite a sedurre e a convincere i cittadini.

L’iniziativa dell’UDC voleva assegnare all’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) la totalità dei proventi della vendita di 1300 tonnellate di oro in eccedenza della Banca nazionale (BNS). È stata bocciata dal 52,4% dei votanti.

Il controprogetto del governo voleva invece dividere in tre parti uguali fra cantoni, AVS e Fondazione solidarietà la somma, che poteva variare da 500 a 750 milioni all’anno. Il 51,8% dei votanti ha bocciato l’idea.

Le reazioni


Tra i primi a reagire l’ex consigliere federale Arnold Koller, all’origine della Fondazione Svizzera solidale, nel 1997. Koller si è detto “deluso ma non molto sorpreso.” “Per fare passare un progetto così ambizioso, è necessaria una grande unità. Troppi interessi divergenti erano in gioco.” Il progetto nella sua forma attuale è ormai morto, ha precisato Koller. “Forse avremo altre idee.”

Il presidente della Confederazione Kaspar Villiger si era impegnato in prima persona in favore del controprogetto. Si è detto deluso del risultato, che attribuisce all’insicurezza che regna attualmente in particolare nel settore della previdenza sociale. Villiger si è invece detto sollevato per la bocciatura dell’iniziativa dell’UDC, che avrebbe messo troppa pressione sulla BNS.

Le reazioni dei partiti

L’elettorato ha bocciato la Fondazione Svizzera solidale: così tutti i partiti di governo interpretano il doppio «no» all’iniziativa e al controprogetto sull’oro della BNS. Le opinioni divergono invece su come debbano essere ora ripartite le eccedenze auree. All’orizzonte si profilano nuove battaglie.

Promotrice dell’iniziativa, l’Unione democratica di centro (UDC) si rallegra di aver raggiunto l’obiettivo principale, ossia l’estromissione della fondazione dalla spartizione dell’oro. Quanto al proprio testo, considerato il fatto che era avversato da tutte le parti, il partito considera di aver conseguito un buon risultato. Ciò dimostra la necessità di destinare all’AVS «una parte consistente» delle riserve auree. Il presidente dell’UDC Ueli Maurer propone come chiave di ripartizione due terzi all’AVS e un terzo ai Cantoni.

Anche il Partito popolare democratico (PPD) ritiene che almeno un terzo debba andare ai Cantoni. Ma il resto deve essere utilizzato dalla Confederazione per ridurre il debito, al fine di realizzare la politica a favore delle famiglie, ha detto il presidente Philipp Stähelin.

Il Partito liberale radicale (PLR) chiede di assegnare due terzi ai Cantoni e un terzo alla Confederazione: ciò corrisponde alla ripartizione dei profitti della BNS prevista dalla Costituzione federale, ha spiegato il presidente del partito Gerold Bührer.

Il Partito socialista svizzero (PS) accusa l’UDC e il PLR di aver «silurato la solidarietà», ma non si scoraggia: intende proporre un fondo per l’innovazione, che sostenga gli sforzi in materia di formazione e di ricerca e vada così a vantaggio dell’economia svizzera e dell’occupazione.

Molto soddisfatto dell’esito dello scrutinio, il Partito liberale svizzero (PLS) – non al governo ed unica formazione presente nel parlamento federale che raccomandava un doppio «no» – è ora sulla stessa onda del PLR: i Cantoni devono poter disporre dei due terzi delle riserve auree in eccedenza e la Confederazione di un terzo, secondo la chiave di ripartizione costituzionale degli utili della BNS.

La Comunità ebraica

Rolf Bloch, della comunità ebraica svizzera che fu tra le promotrici della Fondazione Svizzera solidale, si è detto deluso per questo segnale negativo. “Non penso però che ciò nuocerà veramente all’immagine della Svizzera all’estero, ma l’approvazione del progetto governativo avrebbe senz’altro prodotto un’immagine positiva.” Secondo Bloch, una causa del risultato è l’insicurezza che regna in Svizzera attorno al futuro del sistema pensionistico.

swissinfo

La Fondazione solidale non è mai riuscita a far breccia tra l’opinione pubblica svizzera e ha sempre portato il marchio del periodo in cui è stata varata, in piena tempesta dei fondi ebraici nelle banche svizzere.

L’UDC aveva lanciato la sua iniziativa popolare per silurare la Fondazione solidale, percepita come “un ricatto”. In questo senso il suo obiettivo può dirsi raggiunto.

La BNS attende ora un segnale dal mondo politico per stabilire in che modo ripartire gli utili dell’oro eccedente venduto.

Controprogetto bocciato con il 51,8% dei voti
Iniziativa UDC bocciata con il 52,4%
Partecipazione 45%

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