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Più soldi per la formazione e la ricerca

La formazione è una delle principali risorse della Svizzera Keystone

Al settore della formazione, ricerca e innovazione andranno dal 2008 maggiori fondi pubblici. I crediti federali dovrebbero crescere annualmente del 6 % invece che del 4,5 %.

Dopo una chiara presa di posizione del parlamento, mercoledì il governo ha corretto verso l’alto il piano di finanziamento 2008-2011.

Cedendo parzialmente alla pressione del parlamento, il governo ha allentato leggermente i cordoni della borsa per il settore della formazione, ricerca e innovazione: mercoledì ha deciso di ritoccare al rialzo il piano di finanziamento 2008-2011, che comprende anche la partecipazione elvetica ai programmi europei, accordando un aumento annuale dei crediti del 6 %, al posto del 4,5 % proposto in precedenza. In cifre, ciò equivale a circa 620 milioni di franchi in più.

Nella sessione del parlamento a Flims, il Consiglio nazionale (la camera del popolo) aveva sollecitato un incremento dell’8 %, il Consiglio degli Stati (la camera dei cantoni) un aumento del 6 %.

La Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione ha da parte sua reclamato un incremento dell’8 %, sostenendo che si tratta del minimo per garantire lo status quo. La parola finale spetterà l’ano prossimo al parlamento.

Settore politico prioritario

Per il momento, l’esecutivo si è limitato a giustificare il lieve cambiamento di rotta, effettuato tenendo conto dei dibattiti parlamentari. In un comunicato diramato dal Dipartimento federale dell’interno (DFI) si spiega che per il governo il tasso di crescita annuo 6 % corrisponde «al fabbisogno» del settore della formazione, ricerca e innovazione, che costituisce «un settore politico prioritario per la Svizzera».

Il DFI aggiunge che questo aumento «consente di rinunciare alla modifica della legge sulla formazione professionale e della legge sulle scuole universitarie professionali». Inizialmente il governo federale aveva manifestato l’intenzione di rivedere queste normative per evitare il passaggio dal 16,5 % al 25 % della quota di finanziamento a carico della Confederazione dal 2008.

Ora, tenuto conto in particolare della «crescita costante del numero di studenti in tutto il livello terziario», riconosce invece la necessità di mantenere gli impegni finanziari nei confronti dei cantoni». Il governo ammette inoltre la necessità di recuperare «il ritardo accumulato nella promozione della ricerca fondamentale, della ricerca applicata e dell’innovazione».

Il governo ha altresì considerato il proseguimento della partecipazione integrale della Svizzera al 7° programma quadro di ricerca dell’Unione europea. Questo è dotato di «un budget sensibilmente più elevato di quello del 6° programma quadro», si rammenta nella nota. Il governo ha già chiesto al parlamento di sbloccare 2,5 miliardi di franchi per il periodo 2007-2013.

Reazioni in maggioranza positive

La maggioranza dei partiti politici ha accolto in linea di principio con favore la decisione del governo. Solo l’Unione democratica di centro (UDC) si è detta contraria all’aumento delle spese per la formazione. A suo avviso sarebbe necessaria una riforma strutturale per contenere l’incremento dei costi nel settore.

Per il Partito liberale radicale e per il Partito socialista il governo ha invece compiuto un passo nella giusta direzione. Un passo che però i due partiti non giudicano sufficiente. I radicali promettono di impegnarsi affinché sia sbloccati ulteriori investimenti per la formazione e la ricerca. Anche i socialisti ritengono che un aumento annuo dell’8% delle spese per la formazione sia l’obiettivo minimo.

swissinfo e agenzie

Il 21 maggio 2006 popolo e cantoni hanno approvato una modifica dell’articolo costituzionale sulla formazione.

I cantoni mantengono le loro competenze, ma dovranno rispettare le principali condizioni quadro del sistema formativo.

La cooperazione tra cantoni e tra questi e la Confederazione dovrà essere migliorata. Tutti dovranno garantire un sistema formativo di alta qualità, che sia aperto e che faciliti la mobilità della popolazione.

Le nuove norme costituzionali definiscono le condizioni quadro a cui tutti i cantoni svizzeri devono attenersi e fissano il modo per realizzarle.

Nel 2003 la Svizzera ha speso 26 miliardi di franchi per la formazione (l’86% a carico dei cantoni e il 14% a carico della Confederazione, che finanzia da sola i due politecnici).
La maggior parte dei contributi federali confluisce nelle università, inoltre la Confederazione finanzia con 700 milioni di franchi la ricerca.
Le spese per ricerca e sviluppo corrispondono a circa il 2,6% del Prodotto interno lordo (dati 2001)
Nella misura di due terzi sono assunti dall’industria privata.

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