Prospettive svizzere in 10 lingue

Un risultato condizionato dalla situazione economica difficile

La sinistra grande perdente della domenica di votazioni RTS

Confrontati con un'economia ferma sul posto, gli svizzeri hanno bocciato le sette iniziative per evitare spese supplementari.

Sette no e due sì che costituiscono una chiara vittoria del governo e uno schiaffo a verdi e socialisti. Sono queste le principali tendenze dei commenti nella stampa.

«Domenica nera per rossi e verdi»: ci prova con i colori la Basler Zeitung ha dare un resoconto delle votazioni. La sconfitta della sinistra e il trionfo del Consiglio federale occupano i titoli di tutti i maggiori quotidiani svizzeri.

«Waterloo per sette iniziative», titola la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), rispolverando una metafora napoleonica, forse ispirata dai festeggiamenti per i 200 anni del Patto di mediazione. Nelle pagine interne il quotidiano zurighese, passa ai numeri e titola «Il Consiglio federale confermato nove volte».

Il nove piace anche al commentatore dell’altro quotidiano zurighes, il Tages Anzeiger, che comincia il suo commento con «nove a zero per il Consiglio federale». Il titolo però è per la sconfitta della sinistra che ora «comincia a litigare», soprattutto sul tema dell’assicurazione malattia. Inoltrare subito una nuova iniziativa – come vorrebbe il consigliere nazionale Franco Cavalli – o aspettare – come chiede il vicepresidente dei socialisti Hans-Jürg Fehr?

Un voto letto in vista delle elezioni di ottobre

La sconfitta dei socialisti avrà delle ripercussioni sull’appuntamento elettorale previsto per l’autunno? Per il quotidiano di Ginevra, Le Temps, c’è almeno di che preoccuparsi «Il PS non è riuscito nemmeno a mobilizzare la maggioranza dell’elettorato rosso-verde. Un’indicazione importante in vista delle elezioni federali che si terranno fra qualche mese».

Anche il Corriere del Ticino fa notare che mentre i sondaggi in vista delle elezioni danno in crescita Partito socialista (sinistra) e Unione democratica di centro (destra), l’appuntamento alle urne di domenica ha legittimato le soluzioni prudenti propugnate dai partiti di centro. Un paradosso? Forse no, una gran parte dei cittadini si mostra più realista e prudente quando tocca problemi reali.

Conferma per il Governo o paura?

Se alcuni giornali tendono ad interpretare l’esito della consultazione come un voto di fiducia al Governo, altri chiamano in causa la difficile situazione economica.

La NZZ parla di «segno per il Consiglio federale», spinto a continuare sulla strada della politica seguita finora. Anche il Giornale del Popolo titola «Plebiscito per il Governo» e sottolinea l’importanza della fiducia accordata al Consiglio federale in campi sensibili come il contenimento dei costi della salute, la politica energetica o la difesa nazionale.

Il commento di Le Temps dà invece più risalto ad altre componenti di un «voto di ragione, ma anche di timore». Il quotidiano romando continua così: «Destabilizzati dalla crisi economica, inquieti per il cattivo stato delle casse federali, i cittadini svizzeri hanno rifiutato l’avventurismo finanziario e una generosità al disopra dei nostri mezzi».

Ma oltre alla preoccupazione per la situazione finanziaria dello Stato, il Tages Anzeiger parla anche di «voto per l’individualismo», di cittadini che non vogliono sentirsi dire quando lasciare a casa l’automobile, che non vogliono essere costretti a formare apprendisti o a modificare gli edifici per renderli accessibili ai disabili.

Nove temi e la difficoltà d’informare

L’alto numero di oggetti in votazione si rispecchia nel numero di pagine che i quotidiani dedicano alla domenica elettorale. Un problema per i cittadini? No, dice la NZZ «il popolo non si è lasciato irritare dal numero di oggetti in votazione e ha riempito le schede di voto con la penna rossa. Ne è risultata una sconfitta per la sinistra che non lascia nulla a desiderare in quanto a chiarezza».

Il quotidiano zurighese riconosce però che i nove temi su cui si è votato «hanno spinto al limite la capacità d’informare di partiti e media». In futuro bisognerà tenere conto di questo fatto.

«Quando in gioco ci sono questioni che toccano direttamente i cittadini, questi ultimi si recano massicciamente alle urne», scrive il commentatore del Giornale del Popolo, «anche se i temi sottoposti all’esame del popolo sono numerosi e complessi».

Più critica la Basler Zeitung: troppi i temi in votazione e così «il cittadino si è interessato ad un paio di argomenti e nel dubbio ha bocciato tutti gli altri. E l’alto tasso di partecipazione non deve trarre in inganno. La democrazia diretta, domenica, ha sofferto».

Moratoria più ai (dis)onori della cronaca

Tra gli oggetti in votazione «Moratoria più» è quello che maggiormente ha attirato l’attenzione della stampa elvetica «Sorprendentemente chiaro», così la NZZ descrive il modo con il quale sono state respinte le due iniziative in materia di energia atomica.

«Il massiccio no a “Moratoria più”», continua il quotidiano zurighese «è la chiara espressione di un mutamento nell’opinione pubblica. Sorprendente è soprattutto il cambio di direzione della Svizzera romanda. Di questi tempi la Svizzera sembra avere un’opinione omogenea sulle tematiche nucleari».

Non poteva mancare l’accenno al voto di Basilea, unico cantone ad accettare «Moratoria più». Un cantone che, come scrive il Giornale del Popolo, «si era battuto come un leone in passato contro il progetto di nuova centrale nucleare a Kaiseraugst». Per la Basler Zeitung però la discussione sul nucleare, a quasi 20 anni dalla catastrofe di Cernobyl, ha perso d’importanza. Inoltre la proposta dei verdi giungeva in un momento difficile per l’economia, che difficilmente avrebbe potuto sopportarene i costi.

Le Temps, per finire, fa notare un aspetto paradossale: «La presa di coscienza ecologica di fronte all’inquinamento da CO2 ha ridato credibilità al nuclare».

swissinfo, Doris Lucini

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR