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Una combattente lascia il governo

Da tutti i fronti si annuncia il dispiacere per il ritiro di Ruth Dreifuss dalla politica attiva. Anche gli avversari politici le attestano un instancabile impegno per i più deboli.

Ma il giudizio della destra sui suoi dieci anni in governo è critico.

Tante lodi e ringraziamenti, soprattutto da parte sindacale, per l’impegno a favore di una società solidale. “La consigliera federale socialista si è impegnata come nessun altro in governo a favore dei lavoratori e degli elementi più deboli della società”, ha affermato per esempio il Sindacato nazionale cristiano.

“Negli anni del suo mandato, Ruth Dreifuss è riuscita a parare gli attacchi neoliberali alle istituzioni sociali del paese”, ha invece scritto con soddisfazione l’Unione sindacale svizzera (USS). Prima della sua elezione in governo, la Dreifuss è stata per 12 anni segretaria centrale dell’USS a Berna.

La rivoluzionaria

Il suo compagno di cordata nella lotta sindacale, Beat Kappeler, l’ha descritta in un suo omaggio pubblicato nella “NZZ am Sonntag”, come una “mitterandista”. Una persona che segue coerentemente un concetto sociale: “I suoi principi affondano le radici nella Rivoluzione francese e sono arricchiti dalla grande tradizione socialista. La formulazione degli ideali è avvenuta nelle officine ideologiche del Partito socialista francese degli anni Settanta, un cenacolo guidato da François Mitterand”.

“Per me la politica non è mai stata astratta”, ha detto la stessa Ruth Dreifuss annunciando le sue dimissioni il 30 settembre scorso. Per lei al centro ci sono le persone direttamente toccate dalle decisioni politiche.

Lei ha rappresentato contemporaneamente più minoranze in seno al governo nazionale: prima Presidente della Confederazione donna, prima di estrazione ebraica. Per anni è stata l’unica donna in governo nel tempo ha assunto un ruolo di “Madre della Patria”, anche se nubile e senza figli.

Il rispetto degli avversari

Anche gli avversari politici le attestano un ruolo importante nella storia istituzionale degli anni Novanta. “Ho apprezzato soprattutto la sua chiarezza e la sua coerenza”, ha affermato a swissinfo il presidente del Partito popolare democratico Philippe Stähelin.

Il suo accanimento avrebbe “compromesso a volte la capacità di trovare delle soluzioni pragmatiche, per esempio nel caso dell’assicurazione malattia. Ma si può affermare che si è impegnata per il bene del Paese”.

Ma Ruth Dreifuss lascia a chi le succederà molti dossier aperti. “Senza eccezione tutte le assicurazioni sociali – afferma Stähelin – sono ancora un cantiere. Ma sarà possibile chiudere alcune pendenze prima della fine del mandato”.

“Combattente appassionata”

Il gruppo radicale alle camere rende omaggio alla ministra uscente definendola “una combattente appassionata per la causa socialdemocratica in seno al governo”. Negli anni del mandato si è impegnata per la causa delle donne e per l’allargamento della rete di protezione sociale.

“Malgrado la differenza di vedute, il dibattito politico è stato definito del rispetto reciproco e dalla correttezza”, scrive il PRD.

“Politica sbagliata”

Solo l’UDC saluta il ritiro di Ruth Dreifuss dall’attività di governo. “Ho apprezzato il suo impegno indefesso e senza fronzoli”, ha detto il presidente Ueli Mauer a swissinfo.

Ma per Maurer gli aspetti negativi sono dominanti: “Ha seguito una politica sbagliata: lascia alle sue spalle i problemi irrisolti delle assicurazioni sociali. Per questo salutiamo il suo ritiro”.

Su e giù

Ruth Dreifuss stessa ha affermato che la sua vita politica è stata un “misto fra successi e insuccessi”. La Cassa malattia che garantisce ottime prestazioni di base è per lei un successo. Il rifiuto popolare all’assicurazione maternità, una gran delusione.

La ministra si consola intravedendo una soluzione in Parlamento che propone un’alternativa alla proposta bocciata dal popolo.

I premi delle casse malati

Un ricordo indelebile nella memoria rimarrà l’annuale e doloroso onere di annunciare l’aumento dei premi. Il compito obbligato negli ultimi anni è riservato appunto alla responsabile della sanità pubblica.

Anche l’Assicurazione vecchiaia e superstiti ha voluto il suo tributo: La Dreifuss non è riuscita ad evitare l’innalzamento dell’età pensionabile a 63 anni per le donne.

Spesso la socialista si è anche trovata in conflitto tra convinzioni e il diktat della politica e della congiuntura. Il ruolo di ministro impone la ricerca del compromesso.

Oltre al completamento del sistema di previdenza sociale (le spese sono passate in dieci anni da 8,6 a 13 miliardi di franchi) anche la sua politica verso la droga è stata coronata da successo. Nel 1999 è riuscita a convincere il popolo che ha accettato la prescrizione medica dell’eroina.

La revisione della legge sugli stupefacenti porterà prossimamente alla decriminalizzazione del consumo della canapa. La “Neue Luzerner Zeitung” ha pensato di commentare così questo successo: “I giovani sapranno essere riconoscenti per questo passo della pensionata Ruth Dreifuss”.

Christian Raaflaub, swissinfo

Traduzione: Daniele Papacella, swissinfo

Ruth Dreifuss nasce il 9.1.1940 a San Gallo
1945 – 1970 scuole e università a Ginevra
1981 – 1993 segretaria dell’Unione sindacale svizzera
10.3.1993 elezione in Consiglio federale
1.4.1993 assume la direzione del Dipartimento degli interni
1998 vicepresidente del Consiglio federale
1999 prima donna Presidente della Confederazione

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