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Chiusa la sessione invernale del Parlamento

L'elezione di Ueli Maurer in Consiglio federale, al posto del dimissionario Samuel Schmid, ha costituito il momento saliente della sessione invernale delle Camere, conclusasi venerdì mattina a Berna con le tradizionali votazioni finali.

Iniziata con l’elezione della rappresentante ticinese del Partito popolare democratico Chiara Simoneschi-Cortesi alla presidenza del Consiglio nazionale e del socialista friburghese Alain Berset a quella del Consiglio degli Stati, la sessione invernale del Parlamento ha vissuto i suoi momenti più intensi durante la seconda settimana, con la scelta del successore di Samuel Schmid. Con un solo voto di scarto, mercoledì 10 dicembre il candidato ufficiale dell’Unione democratica di centro Ueli Maurer è stato eletto dall’Assemblea federale in governo. Con questa decisione, il maggiore partito svizzero fa il suo rientro nell’esecutivo, dopo un anno trascorso all’opposizione, in segno di protesta per la mancata riconferma in Consiglio federale del leader del’UDC Christoph Blocher.

Tra le altre decisioni di maggior rilievo di questa sessione vi è stata l’approvazione del piano di salvataggio dell’UBS, varato in ottobre dal governo e dalla Banca nazionale svizzera. I parlamentari hanno respinto la richiesta della sinistra di condizionare gli aiuti finanziari – 6 miliardi di franchi concessi dalla Confederazione e 62 dall’istituto di emissione – a delle norme più severe di controllo e gestione della grande banca, vittima della crisi dei mercati finanziari mondiali.

Dopo mesi di dibattiti e divergenze, le Camere federali hanno finalmente deciso di adottare il programma di armamento 2008, che prevede spese di 917 milioni di franchi per acquisti militari. Dopo il voltafaccia dell’UDC, che ha fatto seguito all’elezione di Ueli Maurer in governo, solo socialisti e Verdi si sono opposti a questa uscita finanziaria.

Il Parlamento ha pure approvato le importazioni parallele di prodotti brevettati provenienti dall’Europa, ad eccezione dei medicinali. Questa decisione dovrebbe permettere di importare beni venduti più a buon mercato nei paesi vicini e di far abbassare l’alto livello de prezzi in Svizzera. Le Camere hanno infine accolto il preventivo 2009 della Confederazione, che prevede un’eccedenza di 948 milioni di franchi, e si sono pronunciate in favore di una riduzione al 6,4% del tasso di conversione delle rendite del secondo pilastro.

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