Nonostante lo scetticismo suscitato sia a destra che a sinistra, il Consiglio federale continua a difendere il suo progetto volto ad accelerare il trattamento delle domande d'asilo. In un messaggio sottoposto al parlamento, il governo propone diverse misure per rendere più efficiente la lotta sistematica agli abusi.
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Il progetto di revisione del diritto d’asilo, trasmesso mercoledì alle Camere federali, prevede in particolare l’applicazione del cosiddetto sistema “di non entrata in materia” (NEM) nei casi contemplati dall’accordo di Dublino e in quelli in cui il richiedente è rinviato in un paese terzo considerato sicuro. Per tutti gli altri verrebbe applicata una procedura ordinaria, ma ridotta nel tempo. Il termine di ricorso sarebbe ridotto da 30 a 15 giorni.
Parallelamente le audizioni saranno condotte in maniera più spedita. Al posto della presenza di un rappresentante delle istituzioni di aiuto ai rifugiati, sarà offerta ai richiedenti l’asilo “una consulenza in materia di procedura e di valutazione delle opportunità” da parte della Confederazione, ha indicato il Dipartimento federale di giustizia e polizia.
Le Camere federali dovranno pronunciarsi anche su altre misure, fra cui la soppressione della possibilità di inoltrare una domanda d’asilo in un’ambasciata svizzera e il non riconoscimento dell’obiezione di coscienza e la diserzione quale motivo per ottenere l’asilo.
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