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Critiche alla “swissness” alimentare

L'industria alimentare elvetica contesta il progetto legislativo "Swissness" del governo: la legge – che intende regolamentare l'utilizzo del marchio "Svizzera" – è infatti ritenuta troppo severa.

Concretamente la Federazione delle industrie alimentari svizzere (Fial) chiede che soltanto il 60% delle materie prime debba provenire dalla Confederazione. La proposta di legge, che sarà discussa prossimamente dalle Camere federali, prevede invece una quota dell’80%.

La focalizzazione sull’origine delle materie prime mette in ombra fattori quali ricerca, sviluppo e qualità, hanno affermato rappresentanti della Fial in una conferenza stampa a Berna. A tal proposito, stando a un sondaggio rappresentativo, per il 54% dei consumatori il luogo di produzione di un bene è più importante dell’origine delle materie prime di cui è composto.

Per questo motivo, secondo la Fial vanno considerati alimentari elvetici anche quelli i cui costi di produzione ricadono in Svizzera nella misura del 60%. Nella proposta di legge tale regolamentazione è prevista per i prodotti industriali.

swissinfo.ch e agenzie

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