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Il Parlamento approva il credito a UBS

La banca UBS potrà beneficiare dell'aiuto pubblico offerto dalla Confederazione. Allineandosi alla camera bassa del Parlamento, che lunedì si è espressa favorevolmente a larga maggioranza, il Consiglio degli Stati ha dato il suo accordo al versamento di 6 miliardi di franchi.

Al termine di cinque ore e mezzo di dibattito, la camera dei cantoni ha approvato per 23 voti a 2 e 7 astenuti il credito di 6 miliardi di franchi – che verrà emesso sotto forma di prestito convertibile – a favore dell’UBS, principale banca elvetica.

I soldi sono stati trasferiti subito dopo l’ok del Parlamento, ha indicato il Dipartimento federale delle finanze.

Contrariamente al Nazionale, i senatori hanno accettato per 18 voti a 17 (decisivo il voto del presidente della camera alta, il socialista Alain Berset) di chiedere agli organi direttivi della banca di restituire le “rimunerazioni eccessive” percepite negli ultimi cinque anni.

Nonostante i tentativi della sinistra, il Consiglio degli Stati ha invece respinto la proposta di limitare, per tutta la durata delle misure di salvataggio, i salari dei manager a un milione di franchi. Bocciata pure la proposta di vietare a UBS di finanziare i partiti.

Per appianare la divergenza sulla restituzione delle retribuzioni spropositate, il dossier torna ora al Nazionale, che proprio in seguito al voto della sua presidente – la popolare democratica Chiara Simoneschi-Cortesi – aveva respinto, di misura, la proposta.

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