Il numero di giovani che intendono lasciare la scuola reclute per il servizio civile è diminuito nel 2010 rispetto all’anno precedente. Il calo è da ricondurre alle misure dissuasive introdotte dal governo svizzero in febbraio.
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Le nuove disposizioni prevedono che le richieste per il trasferimento al servizio civile vengano evase soltanto dopo quattro settimane. Sembra sia questo il motivo della riduzione di tali domande, almeno è ciò che afferma il portavoce del Dipartimento della difesa Martin Bühler.
Dopo l’inizio della leva, le domande di trasferimento sono infatti scese a circa un terzo di quelle del 2009: a metà luglio 2010 erano soltanto 53 invece delle 162 dell’anno precedente.
All’indomani dell’abolizione dell’esame di coscienza (1. aprile 2009), il numero di richieste è notevolmente aumentato. Fino al 2008, si situavano tra 1’200 e 2’000 all’anno, da inizio aprile 2009 a fine marzo 2010 sono invece state 8’589, di cui 98% accolte.
Prima dell’introduzione della nuova legge, i giovani svizzeri che preferivano effettuare il servizio civile al posto di quello militare dovevano giustificare le ragioni del loro rifiuto di servire sotto le armi per iscritto e oralmente davanti a una commissione.
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