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La nuova sede s’ha da fare subito

Levata di scudi in Ticino dopo la decisone del governo elvetico di voler bloccare il progetto di una nuova sede del Tribunale penale federale (TPF) a Bellinzona. Alla lettera del governo cantonale di una settimana fa, hanno fatto seguito quelle del municipio e dei funzionari del TPF.

La demolizione del vecchio edificio, che ospita una parte degli uffici e la sala delle udienze, dovrebbe iniziare il 3 maggio. L’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) ha rinviato invece «a nostra grande sorpresa e senza nessun preavviso» l’inizio dei lavori a una data indeterminata, hanno affermato giovedì i giudici in una conferenza stampa.

«ll TPF si trova da sei anni in una situazione provvisoria», ha precisato la segretaria generale del tribunale, Mascia Gregori Al-Barafi, sottolineando che l’aumento del numero di giudici e collaboratori ha reso la situazione di difficile gestione dal punto di vista logistico. Inoltre, la sala delle udienze, continua Al-Barafi, non è adatta per i processi importanti che richiedono particolari misure di sicurezza.

Anche il municipio di Bellinzona si è unito al coro di proteste, e, in una lettera, invita il governo federale «a fare tutto il possibile affinché gli interventi previsti siano svolti entro i tempi programmati». Infatti, i ritardi comprometterebbero anche la ristrutturazione dell’area attorno alla corte federale, ristrutturazione che interesserebbe il Pretorio e i vicini spazi pubblici.

La settimana scorsa, il canton Ticino aveva invitato a sua volta il governo elvetico a ritornare sui suoi passi.

swissinfo.ch e agenzie

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