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Un “euro ostile” alla testa della Confederazione

Presidente della Confederazione nel 2013, Ueli Maurer dovrà affrontare difficili sfide come ministro della difesa Keystone

Il rappresentante della destra conservatrice in governo presiederà la Confederazione nel 2013. Nel rispetto della rotazione per anzianità, il parlamento ha eletto mercoledì Ueli Maurer. Solo i Verdi si erano opposti.

Il ministro della difesa e dello sport è l’ottavo rappresentante dell’Unione democratica di centro (UDC) che presiede la Confederazione, ma il primo dell’ala dura del partito. Il 62enne zurighese ha ottenuto 148 voti, su un totale di 202 schede valide. Si tratta di un risultato modesto, ma non del peggiore della storia.

Il non invidiabile record negativo rimane quello dell’ex ministra socialista Micheline Calmy-Rey, che nell’elezione per la presidenza 2011, quando proprio il partito di Ueli Maurer aveva capeggiato la fronda, aveva ricevuto solo 106 voti. La ginevrina già in occasione della sua prima presidenza, nel 2007, aveva registrato un magro risultato: 147 voti.

La sinistra ora ha reso pan per focaccia all’UDC. Benché ufficialmente il gruppo socialista alle Camere federali sostenesse l’elezione di Maurer, nelle sue file vi sono sicuramente stati parlamentari che, nel segreto dell’urna, non gli hanno dato il voto. Sulle 37 schede distribuite, ce ne sono infatti state 27 bianche e 8 nulle. Inoltre 40 voti sono andati a Didier Burkhalter. Un numero decisamente superiore ai 17 parlamentari dei Verdi, ossia dell’unico partito che abbia ufficialmente preso posizione contro Maurer.

Lo zurighese è in governo dal 2009. Era stato eletto per il rotto della cuffia, in sostituzione del bernese Samuel Schmid, nel dicembre 2008: era stato stato designato al terzo turno con 122 voti, uno solo in più del collega di partito Hansjörg Walter. Quest’ultimo aveva comunque annunciato che avrebbe rifiutato la carica, rispettando la volontà dell’UDC che aveva candidato Maurer.

Meno viaggi all’estero

Noto per le sue posizioni di chiusura della Svizzera, il presidente della Confederazione per il 2009 si recherà meno all’estero dei suoi predecessori. In un numero consistente di visite Ueli Maurer cederà il passo al ministro degli affari esteri Didier Burkhalter, che nel 2014 diventerà a sua volta presidente.

Alla vigilia dell’elezione per la presidenza della Confederazione, i due ministri hanno annunciato ai microfoni della radio della Svizzera tedesca DRS di essersi accordati in tal senso. Hanno motivato la decisione con la volontà di garantire sull’arco del biennio una maggiore continuità nei contatti internazionali.

“Il fatto che la presidenza cambi ogni anno comporta svantaggi”, ha dichiarato Maurer: se si vuole ottenere una certa continuità, questa soluzione è sicuramente sensata.

“È positivo che nel 2013 possa fissare qualche appuntamento in più”, ha aggiunto Burkhalter, soprattutto in vista della presidenza elvetica dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, nel 2014.

Maurer non è comunque intenzionato a rinunciare a tutte le visite all’estero: “Se sarà necessaria la presenza del presidente, mi metterò volentieri in viaggio”. Già nello scorso novembre il ministro della difesa aveva confidato a diversi giornali romandi che il compito di rappresentare la Svizzera all’estero spetterà l’anno prossimo principalmente al ministro degli esteri Burkhalter.

Brilla il vicepresidente del governo

Quest’ultimo mercoledì è stato brillantemente eletto alla vicepresidenza del Consiglio federale (governo svizzero). Il liberale radicale neocastellano ha ricevuto 205 voti, su 219 schede valide. Il risultato del 52enne è il migliore dopo quello del socialista Willy Ritschard (207 voti) nel 1976.

Didier Burkhalter è in governo dal 2009. Era subentrato al vallesano Pascal Couchepin e inizialmente gli era succeduto anche alla testa del Ministero dell’interno. In seguito al ritiro dal governo di Micheline Calmy-Rey e al rinnovo dell’esecutivo federale, il liberale radicale dal 1° gennaio 2012 è passato alla guida del Ministero degli affari esteri.

Tante spine nel fianco

Mentre Burkhalter si concentrerà sulla politica estera, Maurer avrà molto lavoro all’interno della Confederazione. Il 2013 si annuncia difficile per l’esponente UDC, chiamato a prendere decisioni che determineranno il suo successo, o insuccesso, quale ministro della difesa. Il parlamento si esprimerà infatti sul contestato acquisto dei nuovi aviogetti militari, i Gripen di fabbricazione svedese.

Altro dossier scottante: la legge sui servizi d’informazione, cui si aggiungerà il risultato dell’inchiesta riguardante il furto di dati da parte di un informatico avvenuto all’interno di questo servizio cruciale per la sicurezza del Paese. Maurer dovrà anche fare i conti con resistenze in merito ad un progetto che gli sta a cuore: l’organizzazione delle Olimpiadi invernali nei Grigioni nel 2022.

Quale presidente, Maurer dovrà inoltre “guidare” il Consiglio federale e mantenere unita la compagine governativa. Un compito non facile per il rappresentante di un partito spesso in disaccordo con le decisioni dell’esecutivo.

Tra critiche e successi

Comunque, da uomo forte dell’UDC, Maurer si è calato velocemente nei panni dell’uomo di stato, più attento a lavorare collegialmente che non a fare da megafono alle posizioni del suo partito. Un atteggiamento costruttivo che lo distingue dall’ex consigliere federale Christoph Blocher, sovente criticato per la scarsa collegialità.

Tuttavia, diversamente da Samuel Schmid, in alcuni frangenti simbolicamente importanti per il suo partito, come la rielezione di Eveline Widmer-Schlumpf in governo, Maurer non si è distanziato dalla sua formazione, ma ha sottolineato la legittimità delle pretese UDC di avere due consiglieri federali.

Negli ultimi tempi, con la decisione di acquistare 22 caccia Gripen, Maurer ha dovuto incassare anche le critiche di esponenti del suo partito che siedono nella commissione parlamentare della sicurezza. Critiche non sono mancate anche nei riguardi dei problemi sorti in seno alla logistica. Tuttavia, Maurer è riuscito a volgere la situazione in suo favore e, da stratega navigato, a far innalzare il budget dell’esercito.

Le Camere federali riunite in assemblea plenaria eleggono ogni anno, il mercoledì della seconda settimana della sessione invernale, il presidente della Confederazione e il vicepresidente del Consiglio federale (governo).

Le due cariche sono ricoperte a turno, in ordine di anzianità di servizio, dai membri del governo.

Il mandato presidenziale, della durata di un anno, non comporta competenze e poteri particolari rispetto agli altri ministri.

Il presidente della Confederazione funge da “primus inter pares”: dirige le sedute del governo e svolge più che altro funzioni rappresentative nell’ambito di ricevimenti, conferenze e manifestazioni.

Un anno prima di diventare presidente, un consigliere federale è eletto alla carica di vicepresidente.

2012 Eveline Widmer-Schlumpf (Partito borghese democratico PBD)

2011 Micheline Calmy-Rey (Partito socialista PS)

2010 Doris Leuthard (Partito popolare democratico PPD)

2009 Hans-Rudolf Merz (Partito liberale radicale PLR)

2008 Pascal Couchepin (PLR)

2007 Micheline Calmy-Rey (PS)

2006 Moritz Leuenberger (PS)

2005 Samuel Schmid (Unione democratica di centro UDC)

2004 Joseph Deiss (PPD)

2003 Pascal Couchepin (PLR)

2002 Kaspar Villiger (PLR)

2001 Moritz Leuenberger (PS)

2000 Adolf Ogi (UDC)

1999 Ruth Dreifuss (PS)

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