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Scudo fiscale, 60 miliardi dalla Svizzera

In Italia sono rientrati 85,1 miliardi di euro (124,8 miliardi di franchi) a seguito dello scudo fiscale, di cui 59,9 miliardi di euro provenienti dalla Confederazione. Sono cifre emerse dalle segnalazioni statistiche pervenute a Bankitalia al 15 febbraio.

La Svizzera capeggia nettamente la lista dei Paesi da cui sono rientrati dei capitali, si legge nel comunicato di mercoledì della Banca d’Italia. Infatti, a distanza seguono il Lussemburgo con 7,3 miliardi, il Principato di Monaco con 4,1 miliardi, San Marino con 3,8 miliardi. Anche dall’Austria e dal Liechtenstein sono tornati importi superiori al miliardo.

Il mese con il maggior ammontare di rimpatri è stato il dicembre, più del doppio rispetto al mese di novembre dello stesso anno. Inoltre, quasi il 50% dei capitali rientrati a seguito dello scudo fiscale arriva da depositi in conto corrente.

Le segnalazioni statistiche di Bankitalia mostrano che i rientr hanno vissuto un continuo crescendo, passando da 524 milioni di euro in settembre, a 6.16 miliardi nel mese di ottobre, a 25,18 miliardi nel mese di novembre per finire a 53,26 miliardi nel mese di dicembre.

Dei 59,9 miliardi di euro provenienti dalla Svizzera, 24.9 miliardi sono tornati in Italia, 35 miliardi sono rientrati invece solamente da un punto di vista giuridico, rimanendo quindi negli istituti bancari elvetici.

In dicembre, il Ministero dell’economia e delle finanze aveva comunicato che l’ammontare di attività rimpatriate in Italia era di 95 miliardi di euro. La differenza tra i due valori, spiega Bankitalia, è motivata da diversi fattori.

Da una parte, dalle diverse fonti utilizzate, dall’altra dal fatto che la rilevazione della Banca d’Italia esclude alcuni beni patrimoniali. Un’ultima spiegazione va ricercata infine nel fatto che l’effettivo rimpatrio o regolarizzazione delle attività «scudate» può essere stato differito e, quindi, non ancora segnalato ai fini statistici.

Il terzo scudo fiscale doveva scadere il 15 dicembre. Il Consiglio dei ministri ha varato però il tradizionale veicolo normativo di fine anno, il cosiddetto «mille-proroghe», con il quale ha prolungato lo scudo fiscale fino al 30 aprile.

swissinfo.ch e agenzie

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