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Una donna che ha preso per mano il parlamento

20 marzo 2008, ultimo giorno della sessione di primavera: il parlamento saluta con un caloroso applauso Mariangela Wallimann-Bornatico Keystone

Mariangela Wallimann–Bornatico è stata segretaria generale dell'Assemblea federale per otto anni. A fine maggio se ne va; senza rimpianti – il clima politico attuale non le piace – e con tante attestazioni di stima.

Minuta, ma decisa e con un largo sorriso: Mariangela Wallimann–Bornatico ha guidato con abilità i Servizi del parlamento. In marzo, al termine della sessione primaverile delle camere, l’ultima da lei diretta, i deputati si sono alzati in piedi e l’hanno salutata con un interminabile applauso. «Mi sono commossa», dice, quasi dimenticando che se negli ultimi otto anni il meccanismo del legislativo non si è inceppato è anche merito suo, dei suoi programmi per le sessioni e del suo sguardo attento alla correttezza delle procedure.

Da segretaria generale dell’Assemblea federale ha diretto l’elezione di sei membri del governo e – caso più unico che raro – assistito alla non rielezione di altri due, dando preziosi suggerimenti ai presidenti delle camere, che in un parlamento di milizia come quello elvetico non sempre sanno a memoria protocollo e procedure.

Del resto, proprio perché con gli anni ha visto crescere il numero e la complessità degli oggetti da trattare, Mariangela Wallimann–Bornatico ha spesso evocato l’idea di un parlamento di professionisti; una proposta che finora non ha avuto molta fortuna, ma sulla quale prima o poi il legislativo dovrà riflettere se non vuole che la montagna di affari pendenti – attualmente più di 1’500 – aumenti a dismisura.

Radici e apertura

Abbiamo incontrato Mariangela Wallimann–Bornatico tra una sessione e l’altra, quando ha accompagnato nella visita di Palazzo federale un gruppo di conterranei, grigionesi di lingua italiana. Cresciuta a Brusio, in Valposchiavo, dice di avere delle radici molto forti: «Per questo riesco a partire alla scoperta di altre culture in modo libero e aperto. Certo, sono stata una privilegiata. Entrambi i miei genitori parlavano le quattro lingue nazionali e mi hanno trasmesso l’interesse verso le culture svizzere senza tralasciare l’apertura sul mondo. Del resto, la frontiera alla quale sono cresciuta per me è sempre stata un punto d’apertura, non di chiusura. Ci penso spesso vedendo lo spirito politico attuale, caratterizzato dal desiderio di chiudere il paese espresso da certi ambienti».

La sua esperienza personale, l’ha portata a riuscire là dove molti altri settori dell’amministrazione federale falliscono: ai Servizi del parlamento, le minoranze linguistiche sono ben rappresentate. «Purtroppo, nell’amministrazione l’attenzione alle lingue nazionali è diminuita». Certo, è necessario che più persone siano disposte a lasciare la loro regione per trasferirsi nella Svizzera tedesca, ma è vero anche che l’obiettivo non può essere raggiunto «senza la volontà politica di avere questa ricchezza linguistica nella propria squadra».

Persone come tutti

In otto anni «di passione», fatti di «lavoro con parlamentari provenienti dai quattro angoli della Svizzera, d’incontri internazionali, di sfide lanciate da 300 collaboratori di qualità» Mariangela Wallimann–Bornatico ha «potuto influire su tante decisioni politiche facendo un lavoro oggettivo e dando consigli a chi li chiedeva». Nella sua posizione, ha però dovuto subire anche delle pressioni. «Mi hanno fatta arrabbiare soprattutto i tentativi di influenzare la mia politica del personale», dice.

Lei – che non è iscritta a nessun partito, anche se gli osservatori politici la dicono vicina ai popolari democratici – ha sempre difeso la sua libertà di dire e fare quello che pensa. Senza giri di parole, afferma: «Parto volentieri, perché lo spirito politico attuale non mi piace per niente».

Aggiunge che è un po’ stanca. Il ruolo di segretaria generale del parlamento è molto impegnativo. Però «nello stress delle sessioni ci sono anche dei momenti divertenti». La politica non è ingessata come appare in televisione. «La grande sorpresa dei primi tempi è stata proprio questa: scoprire che i membri del parlamento sono esseri umani come tutti, con i loro difetti e le loro virtù».

Verso nuove sfide

Nel futuro di Mariangela Wallimann–Bornatico c’è «un mese di dolce far niente e poi più famiglia, più amici, più cultura». Ma non abbandonerà del tutto il lavoro. Alla sua porta hanno bussato già molte associazioni. «Mi cercano per le mie relazioni con i parlamentari e per le mie competenze. Qualcuno anche per il mio modo di essere. Penso che assumerò qualche mandato».

Al suo successore non dà consigli. «Conosce perfettamente Palazzo federale, non ne ha bisogno. Avrà le sue decisioni da prendere e le sue priorità personali da stabilire».

Lei intanto guarda al futuro senza rimpianti. «Ho sempre fatto così», dice. «Certo, ci sono delle persone che mi mancheranno, soprattutto i giovani, che mi hanno sempre sfidata e obbligata a rimanere al corrente di tante cose. Ma sono aperta a nuove esperienze. A 60 anni sento che è arrivato il momento giusto per cambiare».

swissinfo, Doris Lucini, Berna

Nata nel 1948, Mariangela Wallimann–Bornatico è cresciuta in Valposchiavo. Fa quindi parte della minoranza italofona dei Grigioni, cantone in cui si parla tedesco, romancio e italiano.

Giurista di formazione è arrivata al Dipartimento federale delle finanze negli anni Settanta. In seguito ha lavorato come aggiunta del segretario generale dell’Assemblea federale. Nel 1988 è diventata collaboratrice personale del consigliere federale Flavio Cotti.

Dal 1992 al 1994 ha lavorato come vicecapo della comunicazione della Società svizzera di radiotelevisione.

È tornata ai Servizi del parlamento nel 1994, dapprima come segretaria delle Commissioni di gestione delle camere e in seguito come segretaria generale dell’Assemblea federale, carica che ha ricoperto dal marzo del 2000 fino alla fine di maggio del 2008.

La segretaria generale dell’Assemblea federale è capo dei Servizi del parlamento e ne presiede la direzione. Inoltre, dirige la segreteria della camera dei deputati e dell’Assemblea federale (camere riunite).

Dopo la partenza di Mariangela Wallimann–Bornatico, questo ruolo sarà assunto da Christoph Lanz, fin qui segretario generale supplente e segretario del Consiglio degli Stati (camera alta).

La segreteria generale pianifica le sessioni e si occupa di questioni organizzative. Inoltre, i Servizi del parlamento – per i quali lavorano 300 persone circa – si occupano della segreteria delle commissioni parlamentari, offrono consulenze giuridiche, preparano le visite all’estero dei politici svizzeri e quelle in Svizzera dei rappresentanti stranieri, curano le traduzioni di documenti e rapporti e altro ancora.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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