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L’avanzata dei piccoli partiti di centro continua

L'immigrazione resta in testa alle preoccupazioni degli svizzeri, secondo il 1° barometro elettorale 2015 Reuters

Gli svizzeri preferisco ancora la stabilità politica, indica il primo sondaggio dell'istituto gfs.bern in vista delle elezioni alla Camera del popolo del 2015. Se queste si fossero svolte ora, il piccolo Partito borghese democratico (PBD) avrebbe segnato la maggior progressione.

La piccola formazione conservatrice, nata dalla scissione dell’ala moderata dell’Unione democratica di centro (UDC), avrebbe guadagnato 2,3 punti percentuali rispetto alle ultime elezioni dell’ottobre 2011, assestandosi al 7,5%, indica l’indagine demoscopica realizzata dal gfs.bern, su mandato della Società svizzera di radiotelevisione (SSR).

Il PBD avrebbe beneficiato del sostegno di scontenti nelle basi di tre partiti di tutto lo spettro politico: cominciando proprio dall’UDC a destra, passando per i liberali radicali al centro-destra, fino ai socialisti a sinistra.

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Il nuovo centro si consolida

Questo contenuto è stato pubblicato al Per l’indagine demoscopica, l’istituto gfs.bern ha intervistato, tra il 30 agosto e il 13 settembre, un campione rappresentativo di 2’014 persone con diritto di voto, ripartite in tutte le regioni linguistiche della Svizzera. Il margine di errore è di ±2,2 punti percentuali. Il Barometro elettorale è realizzato dal gfs.bern su mandato della Società svizzera di…

Di più Il nuovo centro si consolida

I nuovi partiti di centro, ossia il PBD e i Verdi liberali (fondati da dissidenti del partito ecologista), hanno continuato a guadagnare terreno dopo le ultime elezioni federali dell’ottobre 2011, emerge dall’inchiesta dell’istituto di ricerche bernese.

Entrato nel parlamento nazionale al suo primo test elettorale, due anni fa, nel frattempo “il nuovo centro politico ha consolidato la sua posizione. La polarizzazione destra-sinistra continua a prevalere, ma l’apice è alle spalle”, dice il responsabile del gfs.bern, Claude Longchamp.

Il 1° barometro elettorale 2015 SSR/gfs.bern dà una panoramica caratterizzata piuttosto da immobilismo. L’UDC rimane il più forte partito della Svizzera, con poco meno del 26% delle preferenze. Seguono i partiti socialista (PS) con quasi il 19%, liberale radicale (PLR) con quasi il 15% e popolare democratico (PPD) con quasi il 12%. In quinta posizione restano i Verdi che, con poco più dell’8%, stagnano e ora si vedono tallonati da vicino dal PBD al 7,5%, mentre i Verdi liberali si avvicinano alla soglia del 6%.

I ricercatori non hanno riscontrato alcun segnale visibile di un cambiamento verso una ulteriore polarizzazione e neppure di un’oscillazione a destra. Ad eccezione del PBD, le variazioni rispetto ai risultati elettorali del 2011 sono inferiori a un punto percentuale.

Immigrazione

I ricercatori dell’istituto bernese hanno sondato anche le preoccupazioni dell’elettorato svizzero. Le questioni di immigrazione rimangono in testa. “Non è molto sorprendente, poiché questo è un tema perenne in Svizzera, nettamente davanti a questioni ambientali, alla previdenza sociale e alla disoccupazione”, commenta la ricercatrice del gfs.bern Martina Imfeld.

Una considerevole percentuale degli intervistati ha esplicitamente auspicato una più stretta collaborazione tra i diversi partiti per affrontare i problemi politici.

I cittadini sembrano considerare più credibile l’UDC in materia di immigrazione, mentre i socialisti godono di maggior credibilità nei campi di previdenza sociale, pensioni e lotta alla povertà. I Verdi sono invece considerati il partito più competente in materia ambientale.

Per l’indagine demoscopica, l’istituto gfs.bern ha intervistato, tra il 30 agosto e il 13 settembre, un campione rappresentativo di 2’014 persone con diritto di voto, ripartite in tutte le regioni linguistiche della Svizzera.

Il margine di errore è di ±2,2 punti percentuali.

Il Barometro elettorale è realizzato dal gfs.bern su mandato della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR in vista di votazioni federali.

Nel governo brillano le donne

Quasi due cittadini su tre hanno fiducia nel governo, mentre il 14%, soprattutto sostenitori dell’UDC, non approva l’operato dell’esecutivo, composto di sette membri di cinque diversi partiti.

“La credibilità del governo è intatta. Nessuno degli attuali ministri fa una figuraccia”, dice Martina Imfeld. La ministra dei trasporti Doris Leuthard gode attualmente del maggior supporto, davanti alle altre due donne che fanno parte del governo elvetico: la ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf e quella della giustizia Simonetta Sommaruga.

La maggioranza degli intervistati è favorevole all’attuale composizione partitica dell’esecutivo federale, che conta due rappresentanti ciascuno per i socialisti e i liberali radicali, uno ciascuno per i popolari democratici, i democratici di centro e i borghesi democratici.

Giovani disinteressati

L’indagine evidenzia anche una mancanza di interesse dei giovani svizzeri per le elezioni. “La nostra indagine mostra un risultato drastico. Due elettori su tre che intendono votare hanno più di 65 anni, mentre tra gli aventi diritto di voto al di sotto dei 40 anni, solo uno su quattro ha detto di voler partecipare alle elezioni”, precisa Longchamp.

La generazione più giovane non utilizza più i canali di informazione tradizionali ed è inevitabilmente tagliata fuori dalle discussioni politiche, spiega il politologo.

“Su questo fenomeno è auspicabile un ampio dibattito, simile alle discussioni negli anni ’90 sulle possibilità di incoraggiare la partecipazione politica delle donne”, osserva Longchamp.

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Sbirciatine in parlamento

Questo contenuto è stato pubblicato al Sia nella Camera del popolo che in quella dei Cantoni dominano ancora gli uomini (Tutte foto Keystone)

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La posta in gioco nel 2015

Secondo il sondaggio, l’interesse delle prossime elezioni federali molto probabilmente sarà focalizzato sulla forza che otterrà il PBD e più in particolare sul destino della sua rappresentante in governo, Eveline Widmer-Schlumpf. Il risultato dello scrutinio del 2015 potrebbe anche avere un impatto importante sul PPD, che sembra perdere ulteriore terreno.

Tuttavia, se i popolari democratici formalizzassero la collaborazione con i borghesi democratici, potrebbero diventare il secondo più grande gruppo in parlamento, rileva Longchamp. Nell’ambito del sistema politico svizzero, dove la forza dei partiti in parlamento si traduce tradizionalmente in posti in governo, la nuova formazione che sorgerebbe dall’unione di PPD e PBD avrebbe diritto a mantenere due posti ministeriali.

Il parlamento svizzero è attualmente a metà legislatura. In questa occasione sono stati pubblicati diversi altri studi.

Il politologo Michael Hermann ha rilevato che i principali partiti cercano sempre più alleanze con formazioni che si trovano sul fronte opposto dello spettro politico per fare accettare le loro proposte in parlamento. I popolari democratici e i Verdi liberali sono i partiti che sono maggiormente riusciti ad annodare alleanze temporanee.

Un’inchiesta della rete di ricerca politica Politools ha indicato che l’UDC è rimasta isolata in parlamento, mentre il centro-destra cerca sempre più spesso sostegno a sinistra.

Anche l’organizzazione Vimentis, basata su studenti, ha pubblicato un rapporto, nel quale indica il PBD, i Verdi liberali e l’UDC come i principali vincitori nel 2012.

(Traduzione dall’inglese: Sonia Fenazzi)

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