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Posta: saranno tagliati 1000 posti di lavoro

La variante più radicale della ristrutturazione prevede un solo centro di smistamento Keystone

La Posta svizzera intende automatizzare il servizio di smistamento delle lettere. Almeno 8 dei 20 centri di smistamento rischiano la chiusura.

Cura da cavallo per la Posta, che nei prossimi anni cancellerà mille posti di lavoro. L’informazione, pubblicata dalla «SonntagsZeitung», è stata confermata dal portovace del «gigante giallo» François Tissot-Daguette. Nel mirino è il servizio di smistamento delle lettere, che sarà progressivamente automatizzato.

Il comparto impiega attualmente 20mila dipendenti, di cui 8mila prestano la loro opera in 20 centri di smistamento, attraverso i quali ogni giorno transitano da 11 a 15 milioni di lettere. Grazie all’automazione si vogliono ridurre i costi per fronteggiare la futura liberalizzazione dei servizi postali.

“Tutte le ipotesi possibili”

Josef Bösch, direttore del servizio lettere della Posta, ha spiegato al settimanale svizzero-tedesco che otto di questi centri saranno sicuramente chiusi. Ma tutte le ipotesi sono possibili, al punto tale che «potrebbe anche rimanere un solo grande centro di distribuzione». Gli impianti attuali hanno un grosso svantaggio: sono situati perlopiù ne centri cittadini, in zone costose e dal punto di vista viario spesso difficilmente raggiungibili.

Il progetto di ridimensionamento varato dal «gigante giallo» è stato battezzato «Rema» (Reeingeneering Mail Processing) e il direttore Bösch è stato chiaro: «prevediamo di cancellare più o meno mille posti di lavoro». Si cercherà di sfruttare al massimo le fluttuazioni naturali del personale, ma «dire ora che non ci saranno licenziamenti è pura speculazione».

Bösch presenterà il progetto «Rema» alla direzione e al consiglio di amministrazione nel prossimo autunno e solo allora si saprà con precisione quali e quanti centri saranno chiusi. Di sicuro c’è solo che «sorgeranno centri nuovi». Il progetto verrà attuato a tappe nel quinquennio 2005-2009.

Ristrutturazione “socialmente sostenibile”

«C’è quindi ampio margine di manovra» per preparare la riorganizzazione e l’obiettivo è di giungere alla compressione del personale in modo «socialmente sostenibile». Il piano prevede una certa flessibilità e mobilità da parte dei dipendenti. Gli impiegati postali che operano in centri condannati alla chiusura potrebbero quindi vedersi offrire opportunità professionali in altre località.

Attualmente la Posta svizzera detiene il monopolio sulla spedizione di lettere e pacchi fino a 2 chilogrammi, ma l’Unione europea dal 2006 vuole abbassare questo limite a 50 grammi e la Confederazione potrebbe seguire l’esempio. Il 30-35 per cento del mercato sarebbe quindi aperto alla concorrenza.

La Posta, ha detto Bösch alla «SonntagsZeitung», farà tutto il possibile per mantenere le sue quote di mercato e «Rema» si inserisce in questa strategia: «non automatizziamo per il semplice gusto di automatizzare». Nella riorganizzazione del settore lettere la Posta intende investire un miliardo di franchi. La metà di questi soldi – ha detto Bösch – «avremmo comunque dovuto spenderli per rinnovare gli impianti esistenti».

swissinfo e agenzie

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