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Presto in commercio un metodo per determinare il sesso dei vitelli

Due dei dodici vitelli concepiti in Svizzera con il metodo Spermasexing nati alla metà dello scorso mese di ottobre. XY Inc.

Dal prossimo anno gli allevatori svizzeri potranno utilizzare un nuovo metodo per determinare il sesso dei loro vitelli. Il procedimento, denominato Spermasexing, è stato presentato martedì a Svitto dall'impresa che lo commercializza in Svizzera.

Sviluppato negli Stati Uniti dalla ditta XY Inc. fondata nel 1996, questo nuovo metodo per determinare il sesso dei vitelli prima di effettuare la fecondazione artificiale, verrà commercializzato in Svizzera dall’impresa di biotecnologia BIG X AG, fondata quest’anno e che ha la propria sede centrale nella capitale federale Berna.

Il nuovo sistema, che si basa su una tecnologia definita dagli esperti flocitometria, è già stato sperimentato anche in Svizzera, dopo analoghi esperimenti effettuati dapprima negli Stati Uniti nel 1996 e nel 1998 con la nascita di vitelli di razza Angus ed in seguito Gran Bretagna.

La novità per la Svizzera è dovuta al fatto che questa tecnica di riproduzione animale (già usata in altri Paesi anche su armenti, cavalli e maiali) è stata utilizzata per la riproduzione di vitelli di razza bruna alpina, una delle tipiche razze elvetiche e frisona, ossia quella che è comunemente conosciuta come mucca olandese, dal mantello nero pezzato, apprezzata per l’alta produttività di latte. A metà dello scorso mese di ottobre sono nati dodici vitelli, frutto dell’inseminazione artificiale effettuata dopo averne determinato il sesso. “Il risultato -come hanno confermato a swissinfo i responsabili della ditta BIG X AG- è stato più che soddisfacente, dal momento che dei dodici vitelli nati, undici sono di sesso femminile ed uno solo è risultato toro”.

La possibilità di determinare il sesso dei vitelli ha un impatto economico, poiché, come ha precisato a swissinfo Rudolf Michlig, ingegnere agronomo e responsabile della Sezione allevamento dell’Ufficio federale dell’agricoltura “in Svizzera la mucca da latte dà un reddito superiore rispetto a quella da carne ed anche la domanda di mucche da latte è maggiore rispetto a quella di vacche da carne”. I sussidi federali versati agli allevatori, invece, sono gli stessi sia per le mucche da latte che per quelle da carne.

La nuova politica agricola della Confederazione ha liberalizzato il settore, consentendo a ditte come la BIG X AG di commercializzare il procedimento Spermasexing, senza la necessità preventiva di chiedere alcuna autorizzazione. “Chiunque in Svizzera -ha sottolineato l’ingegner Rudolf Michlig- può commercializzare sistemi di embrio-transfer animali senza dover chiedere autorizzazioni: è un settore d’attività completamente liberalizzato. Per contro, per importare degli embrioni -ha aggiunto il responsabile della Sezione allevamento dell’Ufficio federale dell’agricoltura- è indispensabile ottenere un’autorizzazione specifica dall’Ufficio federale di veterinaria. L’utilizzo di embrioni svizzeri è invece completamente liberalizzato”.

Non tutti in Svizzera sono però favorevoli all’introduzione di questa nuova tecnica di determinazione del sesso dei vitelli prima dell’inseminazione artificiale. Tra coloro che sollevano dubbi v’è Ulrich Witschi, vice direttore di Swissgen, la Federazione svizzera per l’inseminazione artificiale nonché responsabile del Servizio delle tecniche di riproduzione.

“La tecnologia utilizzata per effettuare la selezione degli spermatozoi -ha dichiarato a swissinfo Ulrich Witschi- è una questione molto importante per l’allevamento, la produzione di mucche da latte e di mucche da carne. Il metodo utilizzato, ossia il procedimento Spermasexing, lascia però ancora troppe domande aperte. In particolare -ha proseguito il nostro interlocutore- ci si può chiedere se questa tecnologia sia economica poiché, dopo il processo di selezione, gli spermatozoi vengono danneggiati e la fertilità di questi spermatozoi risulta molto bassa. Quindi ci si deve chiedere se questa tecnologia è ancora redditizia per l’allevatore”.

Gli appunti che il vice direttore della Federazione svizzera per l’inseminazione artificiale muove alla nuova tecnologia non finiscono qui. “Un’altra questione aperta riguarda l’efficacità del sistema. La tecnica consente di selezionare ogni secondo da 2 a 3 mila spermatozoi, il che significa che in un giorno se ne possono selezionare da 200 a 300 milioni. Una dose standard, che utilizziamo normalmente, contiene già 18 milioni di spermatozoi. Con questa tecnologia si possono quindi produrre quotidianamente da 10 a 12 dosi standard”.

E la salute degli animali concepiti con questo nuovo sistema com’è? Un punto questo che, con la vicenda della cosiddetta mucca pazza, non si può certo sottovalutare e sul quale Ulrich Witschi ha delle precisazioni da fare: “Durante la selezione sugli spermatozoi viene applicato un colorante che reagisce con il genoma, ossia con il corredo cromosomico, il complesso dei geni dell’animale. Inoltre nel procedimento di selezione viene utilizzato un laser. Per questo ci siamo chiesti se questa tecnologia riproduttiva garantisce la salute dei vitelli concepiti con questo metodo. Finora non è stata pubblicata nessuna ricerca scientifica su questo specifico argomento della salute dei vitelli concepiti con il procedimento Spermasexing. Il consumatore ha il diritto di sapere se questa tecnologia è sicura o meno. Noi abbiamo proposto alla ditta BIG X AG -ha precisato il dottor Witschi- di chiarire questi punti, ossia l’economicità del procedimento per l’allevatore, la potenza della macchina che seleziona gli spermatozoi e la salute dei vitelli. Abbiamo proposto di effettuare questo esperimento inseminando 2 mila mucche, ciò che avrebbe permesso di effettuare il test più grande a livello mondiale, perché finora solo alcune centinaia di animali sono stati inseminati con il procedimento Spermasexing, ma la ditta BIG X AG ha rifiutato la proposta”.

Anche a livello etico ci sarebbero delle questioni da porre. Ma lasciamo questo argomento da parte, anche se estremamente importante, poiché la presentazione di questo nuovo procedimento denominato Spermasexing, che consente di determinare il sesso dei vitelli prima dell’inseminazione artificiale, ha già suscitato sufficienti interrogativi ai quali è difficile, per il momento, rispondere.

Sergio Regazzoni

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