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Previdenza: la borsa sale, gli assicurati si preoccupano

La diminuizione del tasso d'interesse minimo sugli averi di vecchiaia non riguarda i pensionati attuali, ma chi oggi lavora e paga i contributi della cassa pensioni Keystone

L'annuncio del governo svizzero di voler abbassare il tasso d'interesse sui capitali delle casse pensioni dal 4% al 3% fa la gioia della borsa, ma preoccupa gli assicurati.

Per 17 anni, il tasso d’interesse minimo sui capitali della previdenza professionale (detta in Svizzera secondo pilastro) è rimasto fermo, per volontà politica, al 4%. Un principio che finora non era stato messo in discussione, né nel corso degli ultimi due anni, quando gli indici borsistici erano in ribasso, né tantomeno negli anni di boom della borsa.

A sorpresa il governo ha annunciato mercoledì la decisione di abbassare il tasso d’interesse minimo al 3% da ottobre. La decisione definitiva sarà presa dopo la pausa estiva.

La misura vuole evitare che le casse pensioni e le assicurazioni private sulla vita, importanti per imprese di dimensioni minori, si ritrovino prive di copertura. Ma il governo ritiene che il secondo pilastro non sia a rischio.

In futuro, il tasso d’interesse minimo dovrebbe essere soggetto a revisioni regolari, seguendo in maniera più flessibile l’evoluzione del mercato. Le casse pensioni in buona salute finanziaria potranno continuare a garantire un interesse maggiore sugli averi degli assicurati.

Fra borsa e assicurati

La decisione del governo ha suscitato un’ondata di indignazione fra gli assicurati, mentre è stata accolta con soddisfazione dalle assicurazioni. Tanto più che una parte di queste ultime ha approfittato di una ripresa dei propri titoli in borsa. Una ripresa che ha favorito soprattutto la Rentenanstalt/Swiss Life.

Il rafforzamento dei titoli azionari degli assicuratori non suscita tuttavia l’entusiasmo fra gli operatori borsistici. “Si tratta di una ripresa debole”, ha osservato uno di loro, citato dall’agenzia Reuters. “La decisione farà sì che le assicurazioni, le casse pensioni e altri investitori istituzionali ridurranno massicciamente la loro parte di azioni.”

Dal canto loro, gli assicurati temono per le loro pensioni future. La riduzione del tasso d’interesse minimo rischia di comportare una perdita di prestazioni o un aumento dei contributi per il secondo pilastro.

Chi ci rimette?

Le diverse forme di cassa pensione non permettono una stima precisa degli effetti concreti sulle rendite della riduzione del tasso d’interesse. L’intero patrimonio delle casse pensione in Svizzera è, secondo le ultime stime, di circa 600 miliardi di franchi. La perdita complessiva di tutti gli assicurati sarebbe dunque del 1%, vale a dire 6 miliardi.

Secondo l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, se in futuro il tasso d’interesse minimo dovesse rimanere al 3%, la riduzione delle rendite sarebbe diversa a seconda della fascia d’età: per i 25-35enni, equivarrebbero al 15% della somma capitalizzata, per i 35-55enni al 10%-15%, per i 55-56enni il 5%. Chi è già in pensione non deve invece temere tagli alle rendite.

Sindacati indignati, assicuratori soddisfatti

Rappresentanti dei salariati e dei consumatori sono indignati per la decisione del governo. “È uno scandalo”, ha commentato Colette Nova, segretaria dell’Unione sindacale svizzera (USS), secondo la quale il governo si è piegato alla volontà degli assicuratori. Per la sindacalista, l’operato del Consiglio federale “non è serio”, visto che le casse pensioni non hanno ancora fornito informazioni sufficienti sulla situazione delle loro finanze.

La direttrice della Fondazione per la protezione dei consumatori Jacqueline Bachmann giudica precipitosa la decisione governativa. Negli anni di “vacche grasse” per le casse pensioni, il Consiglio federale non è intervenuto per aumentare il tasso d’interesse minimo, osserva la Bachmann.

Di parere contrario l’Associazione svizzera degli assicuratori, che definisce il progetto governativo come una condizione importante che permette di garantire a lungo termine la solidità finanziaria della previdenza professionale.

Al quarto posto in Europa

In Europa il ruolo di questa forma di previdenza sociale, basata sul capitale individuale, varia da paese a paese.

In Gran Bretagna i Pensions Funds hanno da tempo una posizione dominante nella previdenza, come indicano i dati per il 1999 dell’European Federation for Retirement Provision. Seguono al secondo posto l’Olanda e al terzo la Germania.

In Germania i capitali dei fondi pensionistici ammontano a circa 317 miliardi di euro. La Svizzera segue al quarto posto con circa 300 miliardi di euro. La Svizzera fa quindi parte, nel contesto europeo, del gruppo di testa.

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