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Prime luci sul crash Swissair

Con il suo rapporto, il commissario Karl Wüthrich ha raccolto la fiducia dei creditori swissinfo.ch

Un buon numero di creditori di SAirGroup si è riunito mercoledì a Zurigo per ascoltare il commissario Wüthrich. Sono venute alla luce diverse irregolarità contabili complici del fallimento.

La moratoria concordataria di SAirGroup è il caso più grande e complesso nella storia svizzera. Coloro che si sentono “vittime” del crash economico di Swissair formano un folto gruppo: impiegati, fornitori, banche, coloro che avevano sottoscritto obbligazioni, senza contare le compagnie aeree straniere. La somma totale delle richieste per le tre imprese collegate a Swissair, SAirgroup, SAirlines e Flightlease è di 72 miliardi. Ma in realtà i resti della torta ammontano a 1,559 miliardi.

Al Palazzo dei congressi di Zurigo si sono riuniti 794 creditori e 77 rappresentanti per un totale di 3323 voti, ad ascoltare il commissario del concordato Karl Wüthrich che ha presentato i risultati dei primi mesi d’inchiesta svolta dalla Ernst & Young.

I lati oscuri dell’inchiesta

Parecchi punti oscuri sono stati trovati durante l’inchiesta sul collasso di SAirGroup, la società holding del gruppo Swissair: ad attirare l’attenzione è stato il modo con cui sono state contabilizzate le partecipazioni all’estero, ha affermato davanti ai creditori il commissario del concordato Karl Wüthrich. Operazioni dubbie dal punto di vista delle norme contabili.

A sostegno della sua tesi sulle partecipazioni estere, il commissario ha fatto l’esempio della società francese Air Littoral. Benché Swissair Group detenesse formalmente il 49 per cento delle azioni, de facto ne era proprietaria al 100 per cento dal 29 giugno del 1999 a causa delle esistenti disposizioni per il riscatto. Per arrivare a questo risultato la società si era rivolta a fiduciarie.

Strategie di controllo

Swissair Group ha perfezionato l’acquisto della società francese in due tappe, rilevando il 95,3 per cento del capitale per 255 milioni di franchi. Prima della seconda tappa, il gruppo ha rivenduto il 46,3 per cento delle azioni al prezzo simbolico di un franco a fiduciarie. Questa operazione, ha osservato Wüthrich, «si spiega col fatto che Swissair Group, non essendo un’azienda con sede in un paese Ue, non poteva detenere la maggioranza delle azioni di una compagnia aerea europea». Oltre a ciò, Swissair Group si era garantita un diritto di riacquisto qualora fossero stati approvati gli accordi bilaterali.

Grazie a questa operazione, ha aggiunto Wüthrich, il consiglio di amministrazione poteva controllare una società di uno stato Ue pur non avendo formalmente la maggioranza del capitale. Problemi si ponevano però sul come far figurare tale partecipazione a bilancio.

In effetti, nei conti di SAirGroup, Air Littoral era consolidata al 49 per cento. Circa la liceità di tale provvedimento, ha precisato l’avvocato zurighese, le norme contabili esigono un consolidamento al 100 per cento quando la casa madre esercita sulla filiale un controllo determinante. Stando a Wüthrich, un caso che dovrebbe calzare a pennello per Swissair Group che doveva peraltro far fronte da sola ai costi di risanamento di questa filiale. Problemi analoghi si presentano per le partecipazioni nella compagnia francese AOM/Air Liberté o nella consorella tedesca LTU.

Fiducia a Wüthrich

Nel corso dell’assemblea di mercoledì, Wüthrich ha ricevuto l’attestato di fiducia da parte dei creditori, raccogliendo il 97 per cento dei voti ed è quindi stato nominato liquidatore del gruppo. La sua entrata in funzione dipende, però, dall’approvazione o meno del progetto di concordato che dovrà ottenere l’avallo dei creditori stessi e il nullaosta del giudice responsabile del concordato. I creditori, ha messo in guardia Wüthrich, non hanno alcun interesse a rifiutare il concordato.

I primi rimborsi ai creditori di SAirGroup dovrebbero avvenire nel 2004. La graduatoria che raccoglie le loro richieste verrà presentata entro la fine del 2003, ha aggiunto Wüthrich, il quale non ha dato indicazioni sull’ammontare dei primi pagamenti. Quidicimila creditori vantano pretese per 38 miliardi di franchi di cui 26 miliardi contestati da SAirGroup.

swissinfo e agenzie

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