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Quanti sì per l’ONU?

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57% di sì per l'adesione all'ONU. È il risultato di un sondaggio della radio-TV romanda, che giunge il giorno dopo un sondaggio della TV svizzero-tedesca che dava i sì al 50%.

Realizzato dall’istituto losannese MIS-Trend per conto della Radio e televisione della Svizzera romanda, un nuovo sondaggio tasta il polso dell’opinione pubblica in vista della votazione del 3 marzo prossimo sull’adesione della Svizzera all’ONU.

Dai dati raccolti fra un campione di 1020 cittadini svizzeri, di cui 514 romandi e 506 svizzero-tedeschi, risulta che se dovessero votare ora, gli svizzeri si schiererebbero al 57% in favore dell’adesione.

Il risultato conferma quello ottenuto dallo stesso istituto, sempre per conto della radio-TV romanda, in dicembre, Il sì avanza di un solo decimo di punto, mentre il no retrocede di poco meno di un punto. In leggera crescita il numero degli indecisi. Come in dicembre, i romandi appaiono più favorevoli all’ONU (62%) rispetto agli svizzero-tedeschi (55%)

Percentuali divergenti

Se paragonato a quello realizzato dall’istituto zurighese GfS per conto della Televisione della Svizzera tedesca, reso pubblico mercoledì, il sondaggio romando apre tuttavia alcuni interrogativi.

Stando al GfS, il sì otterrebbe solo il 50%, guadagnando due punti rispetto ad un altro sondaggio dello stesso istituto realizzato in dicembre. In leggera crescita anche il fronte del no (37%), mentre sarebbe in diminuzione il settore degli indecisi.

Come spiegare le divergenze? MIS-Trend, al contrario di GfS, non ha allargato l’indagine alla Svizzera italiana, dove gli avversari dell’adesione rappresentano una percentuale più alta dei votanti rispetto al resto del paese. Ma le percentuali nazionali di entrambi gli istituti sono calibrate in base al peso demografico delle tre regioni linguistiche, per cui l’assenza della Svizzera italiana non può pesare molto sui risultati del sondaggio di MIS-Trend.

Si tratta quindi forse di una questione di metodo. MIS-Trend basa i suoi calcoli sull’opinione di tutti gli interrogati, mentre GfS tiene conto solo di chi intende effettivamente recarsi alle urne. Ciò significa che il fronte del no potrebbe essere favorito dall’astensionismo.

L’ostacolo della doppia maggioranza

La divergenza fra i sondaggi, divergenza che era già presente in dicembre, induce tuttavia alla prudenza, tanto più che per essere approvata, l’adesione all’ONU dev’essere approvata oltre che dalla maggioranza del popolo, anche dalla maggioranza dei cantoni.

Generalmente si ritiene che una maggioranza del 55% a livello nazionale assicuri anche la maggioranza dei cantoni. Ma si tratta di una regola che ha la sua bella eccezione: nel 1970 un progetto che riguardava le finanze federali era stato respinto da 13 cantoni sui 22, nonostante avesse ottenuto il 55,4% dei voti.

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