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Quasi tutti favorevoli ai Bilaterali bis

L'adesione a Schengen permetterebbe di semplificare i controlli alle frontiere swissinfo C Helmle

La seconda serie di accordi tra la Svizzera e l'Unione europea raccoglie un vasto consenso. Venerdì, anche i cantoni hanno espresso il loro appoggio.

Solamente l’Unione democratica di centro si oppone con fermezza, preannunciando un referendum contro gli accordi di Schengen (polizia) e Dublino (asilo).

Venerdì, in occasione dell’Assemblea plenaria straordinaria della Conferenza dei governi cantonali (Cgc), preseduta dal consigliere di Stato ticinese Luigi Pedrazzini, i cantoni hanno espresso il loro sostegno agli accordi che la Svizzera intende concludere con l’Unione europea (Ue) nell’ambito dei Bilaterali bis.

Dei 9 accordi previsti nel pacchetto – fiscalità del risparmio, lotta alla frode doganale, cooperazione in materia di giustizia, polizia, asilo e migrazione, prodotti agricoli trasformati, ambiente, media, educazione, statistiche e pensioni – i trattati di Schengen (abolizione dei controlli delle persone alle frontiere interne dell’Ue e collaborazione fra polizie) e di Dublino (asilo) sono stati i più discussi.

Secondo i rappresentanti cantonali, la Svizzera non può farsi da parte nella collaborazione giudiziaria e di polizia internazionale. L’accettazione dei due trattati permetterebbe di creare una rete di contatti più fitta con l’estero e faciliterebbe lo scambio di informazioni.

Per i cantoni, la firma degli accordi non deve però condurre ad una maggiore centralizzazione dei poteri da parte della Confederazione.

Dal canto loro, i 26 cantoni si impegnano a collaborare fianco a fianco con Berna nell’attuazione delle direttive europee.

La destra dura contro tutti

Dei quattro partiti di governo, solo l’Unione democratica di centro (Udc) si è opposta con fermezza agli accordi di Schengen.

Secondo il partito di destra dura di Ueli Maurer, la collaborazione con l’Ue nei settori di polizia, asilo e giustizia rappresenterebbe una perdita di sovranità.

Siccome il governo non si è mostrato favorevole ad un referendum obbligatorio, l’Udc ha già annunciato di volerlo lanciare per conto suo (probabilmente nel giugno 2005).

I democratici (Ppd) ed il partito socialista (Ps) vedono invece solo vantaggi. Non solo sarà rafforzata la sicurezza interna, ma il turismo ne guadagnerà grazie al sistema di visto valido per tutto lo spazio di Schengen.

La sovranità della Svizzera non è, secondo il Ppd, messa veramente in causa, poiché Berna potrà decidere in modo autonomo se accettare le eventuali ulteriori modifiche degli accordi.

Il Ps insiste da parte sua sugli svantaggi a cui deve far fronte la Svizzera, se dovesse rimanere esclusa dallo spazio di Schengen. La situazione sarà sempre più difficile man mano che l’Ue evolverà verso un concetto di libertà, sicurezza e di diritto unificato.

Sindacati e Verdi favorevoli, ma senza entusiasmo

Non solo l’Udc e l’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (Asni) – un’organizzazione molto vicino alle posizioni dell’ala dura del partito di destra – ma anche i Verdi e l’Unione sindacale svizzera (Uss) hanno delle riserve, sebbene si dicano fondamentalmente a favore.

Le due parti preferiscono infatti un accordo imperfetto all’isolazionismo.

Il sostegno agli accordi giunge anche dal mondo dell’economia (Associazione svizzera dei banchieri ed economiesuisse), che si rallegra in particolare del fatto che il segreto bancario sarà mantenuto.

Un accordo dopo l’altro

Gli accordi Bilaterali bis – che non potranno essere modificati uniteralmente – saranno l’oggetto di un messaggio al Parlamento il prossimo mese di ottobre.

Le Camere entreranno nel dibattito in dicembre e dovrebbero consentire l’entrata in vigore degli accordi a scaglioni.

Solo il trattato sulla fiscalità del risparmio è stato già fissato, al 1. luglio 2005.

swissinfo e agenzie

La Conferenza dei governi cantonali ha accolto favorevolmente la seconda serie di accordi Bilaterali con l’Unione europea, avvertendo però di non voler perdere la propria autonomia.

Dei quattro partiti di governo, solamente l’Unione democratica di centro si oppone al trattato di Schengen, annunciando il lancio di un referendum.

Gli accordi di Schengen/Dublino permetteranno una stretta collaborazione in materia di sicurezza ed asilo.
Essi rientrano nel pacchetto dei 9 accordi Bilaterali bis tra Svizzera ed Unione europea, che hanno necessitato di due anni di trattative.

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