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Rimossi gli esplosivi vicini al tunnel del Gottardo

Scherrer ha dato l'annuncio durante una conferenza stampa a Berna Keystone

Gli esplosivi accantonati nei pressi della galleria autostradale del San Gottardo sono stati tolti prima della riapertura del tunnel.

La notizia è stata comunicata dall’esercito. Il capo dello Stato Maggiore Generale (SMG) delle forze armate, comandante di corpo Hans-Ulrich Scherrer, ha confermato giovedì a Berna che l’esplosivo, custodito in un deposito vicino al portale sud come parte del sistema di sicurezza svizzero, è stato rimosso prima della data prevista, il 19 dicembre.

Restano ancora in zona gli esplosivi nei pressi della galleria ferroviaria, che saranno portati via il prossimo gennaio. Circa 1000, tra tunnel e ponti strategici per la Svizzera, sono protetti da un sistema di bunker sotterranei e di esplosivi nascosti, come ha finora voluto la strategia di difesa che risale alla Seconda Guerra Mondiale.

Un caso “esplosivo”

Il 27 ottobre anche i quotidiani italiani si chinarono sulla “faccenda”, citando “La Regione Ticino”, che dava come possibile il fatto che ci fossero “esplosivi destinati a far saltare l’ingresso del tunnel”: materiale stivato dai militari ai tempi della progettazione del traforo per ostruire l’accesso alla galleria, inaugurata il 5 settembre del 1980, in caso di guerra.

La polizia ticinese aveva risposto che non vi era alcun pericolo riguardo la presenze di ‘opere militari’ nei pressi o all’interno del tunnel del San Gottardo. La precisazione è venuta dopo che alcuni giornali hanno riferito della presenza di un deposito di mine all’interno del tunnel.

Sarebbero stati i soccorritori, all’oscuro della presenza del deposito, a scoprirlo dopo essere entrati nel tunnel in seguito all’incidente del 24 ottobre. Allora i funzionari di polizia avevano sottolineano come queste “opere” siano di competenza dell’esercito e siano coperte da segreto militare per quanto riguarda la loro ubicazione e il loro contenuto. Opere simili si trovano anche nella zona del tunnel del San Bernardino. La zona del San Gottardo è però “la più militarizzata” della Svizzera.

Nuove restrizioni

Secondo Hans-Ulrich Scherrer, l’accantonamento di materiale esplosivo vicino a gallerie o aeroporti non sarà più permesso. Altri “materiali di difesa” verranno prossimamente tolti da dove si trovano ora.

In ogni caso, per ragioni di protezione, certi depositi saranno mantenuti: Scherrer ha assicurato che in questo caso gli standard di sicurezza sono del massimo livello.

Il Dipartimento della difesa aveva precedentemente annunciato a swissinfo che la rimozione degli esplosivi vicino al tunnel del San Gottardo era già prevista dalla riorganizzazione generale della strategia di difesa, scattata alla fine della Guerra fredda.

La galleria del San Gottardo, cruciale nodo svizzero per il traffico stradale transalpino, è rimasta chiusa per due mesi a causa del tragico rogo causato in ottobre dalla collisione di due tir. Nell’inferno di fuoco hanno perso la vita 11 persone.

Un portavoce del Dipartimento della difesa aveva sottolineato che non si è mai corso il pericolo che gli esplosivi nel Gottardo potessero innescarsi accidentalmente durante il rogo, dal momento che il materiale era protetto e custodito ben lontano dal tunnel stradale.

swissinfo

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