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Risultato dolceamaro per Barry Callebaut

La Costa d'Avorio è uno dei maggiori produttori di cacao al mondo Keystone

Malgrado l'aumento delle vendite, il leader mondiale nel settore cacao e cioccolato, con sede a Zurigo, ha registrato un utile netto in calo.

Mentre il fatturato resta invariato, i costi eccezionali di ristrutturazione hanno fatto scendere l’utile netto del 41% a 68,3 milioni di franchi, dai precedenti 115,6 milioni.

Il leader mondiale dei fabbricanti di prodotti a base di cacao e di cioccolato, Barry Callebaut, nell’esercizio 2004-2005, chiuso in agosto, ha registrato una cifra molto positiva: ha aumentato le vendite del 4% a più di un milione di tonnellate.

L’utile sarebbe anche in aumento, del 40,4% a 162,3 milioni di franchi. Questo il risultato se non si tiene conto delle spese eccezionali di ristrutturazione. Includendole nelle cifre finali, fanno scendere l’utile netto del 41%, a circa 68 milioni di franchi.

Come già annunciato l’8 luglio, il programma di ristrutturazione nel settore prodotti al consumo in Europa è stato intensificato, generando queste spese maggiori, ma si tratta di un evento singolo che, se ha fatto scendere l’utile netto, secondo Barry Callebaut non inciderà più in futuro sui risultati dell’azienda.

«Risultati forti e un miglioramento nel settore dei prodotti al consumo, che era l’anello debole», considera l’analista Daniel Bürki, della Banca cantonale di Zurigo.

Il fatturato è invece rimasto praticamente stagnante, a 4,06 miliardi, lo 0,3% in più dell’esercizio precedente. La Borsa ha comunque premiato la strategia aziendale di Barry Callebaut: l’azione era salita del 4,8% durante le prime fasi di contrattazione di giovedì.

Una crescita doppia

Patrick De Maeseneire, «patron» del gruppo conosciuto in tutto il mondo, si dice fiducioso per il futuro: «proseguiremo con una crescita doppia a quella dei mercati mondiali del cioccolato, conformemente ai nostri obiettivi».

I prezzi del cioccolato e cambi favorevoli hanno avuto un influsso, ma non così forte come si potrebbe pensare. «Quando compriamo la materia prima, il cacao, lo facciamo con i nostri clienti, le aziende alimentari», spiega a swissinfo Gaby Tschofen, addetta stampa di Barry Callebaut.

«Sono loro che si assumono il rischio delle fluttuazioni di prezzo del cacao, continua l’addetta stampa, ecco perché queste non hanno un impatto sui nostri risultati».

Nonostante l’azienda non eserciti nessun influsso diretto sul prezzo del cacao sul mercato internazionale, specifica Gaby Tschofen, la Barry Callebaut cerca almeno di impegnarsi in alcuni programmi di sviluppo sostenibile, per favorire i coltivatori.

Tra questi anche la conversione di una piantagione di cacao in coltivazione biodinamica in Brasile. Grazie a questo programma «Sugli scaffali ora è in vendita anche il primo cioccolato bio del Brasile».

swissinfo e agenzie

Barry Callebaut, con sede a Zurigo, è leader mondiale per la produzione di cacao e cioccolato di alta qualità.

Ha 30 punti di produzione in 23 paesi.

Occupa più di 8000 persone.

Tra i suoi clienti le grandi aziende alimentari, ma anche i cioccolatai e i pasticceri.

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