Ritorna la primavera anche per i consumatori
Il "clima del consumo" si trova ai suoi più alti livelli degli ultimi cinque anni. L'ottimismo dei nuclei domestici è progredito per il secondo trimestre consecutivo.
Ancora scettici sulla prospettive di ripresa economica alla fine dell’anno scorso, gli svizzeri hanno cambiato opinione, incoraggiati dai miglioramenti sul mercato del lavoro.
Il “clima del consumo” è ulteriormente migliorato in questo inizio di primavera in Svizzera. L’indice del Segretariato di Stato dell’economia (seco) che misura la fiducia dei consumatori è salito a +7 punti in aprile, contro +2 di gennaio.
Il barometro” si posiziona ormai nettamente al di sopra della media pluriennale”, indica il seco in una nota pubblicata giovedì. L’indice medio si situa a quota – 9.
La percezione della popolazione collima finalmente con i principali indicatori, che segnano una chiara ripresa della congiuntura. Ancora poco ottimisti nell’autunno scorso, gli svizzeri cominciano ad avere fiducia nelle prospettive di crescita economica.
Impatto sul mercato del lavoro
Pure migliorata, anche se rimane a livelli negativi, è la percezione della sicurezza del posto di lavoro dei 1100 nuclei domestici sondati nell’ambito dell’indagine trimestrale. La rapida diminuzione della disoccupazione, il cui tasso è sceso dal 3,9% in gennaio al 3,5% in aprile, sembra aver convinto i consumatori.
Presentando le nuove cifre relative al mercato del lavoro, lunedì scorso il direttore dell’ufficio del lavoro del seco, Jean-Luc Nordmann, aveva tra l’altro indicato che il calo del numero dei disoccupati registrato negli ultimi mesi è il più alto dal 1999.
Non si può ancora parlare di euforia, ma “i consumatori stanno reagendo molto in fretta”, ha dichiarato Bruno Parnisari, economista presso il seco. “Molte persone denotano effetti positivi sul mercato del lavoro che interessano anche la loro famiglia o i loro conoscenti”.
Inversione di tendenza
Il rilevamento trimestrale del seco si basa su nove domande. Per stabilire l’indice di fiducia viene tenuto conto però di solo tre punti: l’apprezzamento generale del momento economico per il paese, la valutazione della situazione finanziaria della propria economia domestica negli ultimi 12 mesi e la previsione dell’evoluzione per l’anno successivo.
Di questi tre fattori solo il primo è in progressione (da 0 in gennaio a +15 in aprile), gli altri due sono invariati (rispettivamente a -2 a e +7). Per il seco comunque il dato generale va interpretato come una tendenza positiva.
Altri indicatori non confluiscono nell’indice generale: fra questi figura l’insicurezza del posto di lavoro, migliorata rispetto agli ultimi due trimestri, ma rimasta ancora ad un livello “piuttosto basso”. La progressione registrata dall’inizio dell’anno è comunque un’inversione di tendenza rispetto al passato: era dalla fine del 2002 che l’indice non si risollevava.
Un altro indicatore di cui non viene tenuto conto nella “fiducia dei consumatori” è il giudizio circa l’evoluzione economica generale nei prossimi 12 mesi: esso viene corretto al ribasso, passando dal +25 di gennaio al +19 di aprile, un dato che secondo il seco però “può continuare a essere considerato ottimistico”.
swissinfo e agenzie
Il consumo interno costituisce assieme alle esportazioni uno dei motori principali della crescita del Prodotto interno lordo.
Tenendo conto degli ultimi cicli congiunturali, si denota che la ripresa economica svizzera viene generalmente trainata dapprima dalle esportazioni.
L’aumento degli affari e dei salari nel settore delle esportazioni ha ricadute positive sull’economia interna, rafforzando anche i consumi.
Per valutare il clima del consumo, il seco conduce ogni trimestre delle inchieste presso 1100 nuclei domestici.
Il barometro del mese di aprile è il secondo pubblicato quest’anno.
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