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Samuel Schmid rafforza i legami con Londra

Il presidente della Confederazione Samuel Schmid (a sinistra) con il premier britannico Tony Blair Keystone Archive

Il presidente della Confederazione è stato accolto dal premier britannico Tony Blair, che si appresta ad assumere la presidenza dell'Ue.

Al centro delle discussioni le priorità della politica europea di Londra e il voto in Svizzera sull’estensione della libera circolazione delle persone.

Nel corso del suo incontro con Blair a Dowing Street, Samuel Schimd ha dichiarato al premier britannico che la Svizzera è un partner «serio» dell’Unione europea (Ue).

«Lo dimostra la votazione su Schengen e Dublino di domenica scorsa», ha sottolineato il presidente della Confederazione davanti ai media all’ambasciata svizzera a Londra.

Da parte sua Blair, che assumerà dal 1° luglio la presidenza di turno dell’Ue, si è complimentato con la Svizzera per aver accolto gli accordi europei di cooperazione in ambito di polizia, dogana e asilo.

Nuova votazione in settembre

Il prossimo 25 settembre i cittadini elvetici saranno nuovamente chiamati alle urne per esprimersi su un tema di portata europea, l’estensione ai 10 nuovi membri dell’Ue dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone concluso nel 1999 da Berna e Bruxelles, ha ricordato Schmid, dichiarandosi fiducioso sull’esito di questa consultazione.

«È una questione che riguarda unicamente la Svizzera», ha tenuto a rassicurare Blair, secondo il quale la presidenza di turno britannica dell’Ue non tenterà di influenzare in alcun modo la votazione.

Lunedì scorso, la commissaria Ue per le relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner aveva affermato che la Svizzera potrà aderire allo spazio di Schengen solamente se, in settembre, il popolo elvetico dirà di sì anche all’estensione della libera circolazione delle persone.

Le dichiarazioni di Benita Ferrero-Waldner – secondo la quale tra i due accordi non esiste alcun legame giuridico, ma piuttosto una relazione di natura politica e pratica – avevano sollevato inizialmente reazioni di sorpresa da parte di alcuni membri del governo svizzero.

Il collegamento tra i dossier Schengen/Dublino e l’estensione della libera circolazione delle persone è puramente politico, ha ribadito Schmid, alludendo alle recenti affermazioni della commissaria europea.

Clima disteso

Altro importante aspetto della visita di Schmid era di curare i rapporti bilaterali tra Svizzera e Gran Bretagna.

La Confederazione, in quanto non membro dell’Unione europea, si impegna per avere buoni rapporti con i Venticinque, ha sottolineato il presidente della Confederazione.

Le discussioni con la Gran Bretagna si sono svolte in un clima disteso data la politica simile dei due paesi, ha detto il presidente della Confederazione.

Con Blair, Schmid ha affrontato anche il tema relativo all’impegno della Svizzera per la pace nelle regioni di conflitto. Il ministro svizzero della difesa ha reso noto al premier britannico che i due elicotteri richiesti dalla Gran Bretagna per la Bosnia sono già operativi.

Incontro con la regina

In mattinata Schmid era stato ricevuto dalla regina Elisabetta II a Buckingham Palace.

L’incontro a quattr’occhi è durato circa 20 minuti ed è stato cordiale, ha detto Martin Bühler, portavoce del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

La regina era molto ben informata sulla Svizzera, ha aggiunto. Sul contenuto dei colloqui non ha invece fatto commenti.

swissinfo e agenzie

Il popolo svizzero ha approvato domenica scorsa l’adesione della Confederazione ai Trattati europei di Schengen (giustizia e polizia) e Dublino (asilo).

Il prossimo 25 settembre gli svizzeri saranno chiamati ad esprimersi sulla proposta di estendere ai 10 nuovi membri dell’UE l’Accordo sulla libera circolazione delle persone concluso nel 1999 da Berna e Bruxelles.

Dopo il No della Francia e dell’Olanda al progetto di Costituzione europea, il governo britannico ha deciso di congelare il referendum previsto per la primavera dell’anno prossimo in Gran Bretagna.

Dal primo luglio Londra assume la presidenza dell’UE fino alla fine del 2005.

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