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Schmid commosso per le cerimonie di Mosca

Samuel Schmid (a destra) incontra il presidente russo Vladimir Putin a Mosca Keystone

Il presidente della Confederazione ha partecipato a Mosca ai grandiosi festeggiamenti per la vittoria sul nazismo, avvenuta 60 anni fa.

Più di 50 capi di stato e di governo hanno seguito la parata militare sulla Piazza Rossa.

In una Mosca sotto assedio nel timore di attentati ceceni, con il centro trasformato in un’enorme zona pedonale, il presidente russo Vladimir Putin ha partecipato assieme ad una cinquantina di leader stranieri – in testa il presidente americano George W. Bush – ad una maestosa parata militare sulla Piazza Rossa per i sessant’ anni della vittoria sulla Germania nazista.

Alla parata militare sulla Piazza Rossa, studiata fin nei minimi dettagli, comprese alcune ricostruzioni storiche di scene della II Guerra mondiale, hanno preso parte 7000 soldati e 2500 veterani, donne e uomini ottantenni in uniforme.

La pace «non è un’evidenza»

Il presidente di turno della Confederazione, Samuel Schmid, ha sottolineato che è importante ricordare come «la pace non costituisce un’evidenza, ma che anzi ha bisogno di essere alimentata giorno per giorno».

La seconda guerra mondiale, ha detto, è un avvenimento da ricordare «affinché non possa più ripetersi nel futuro».

Alle celebrazioni per «il giorno della vittoria», come viene ufficialmente definito il 9 maggio in Russia, hanno preso parte, oltre al presidente francese Jacques Chirac, il cancelliere tedesco Gerhard Schröder e il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, anche il presidente cinese, Hu Jintao e il capo del governo giapponese, Junichiro Koizumi.

«Mi ha commosso il fatto che nazioni un tempo nemiche possano commemorare assieme questa ricorrenza», ha dichiarato il presidente della Confederazione Samuel Schmid al termine della parata.

Un’immagine da ritoccare

Il «giorno della vittoria» è una delle feste più importanti in Russia. Schmid ha detto di essersi recato a Mosca per commemorare i quasi 27 milioni di sovietici morti durante il conflitto: «molti europei occidentali non lo sanno, ma il tributo più pesante è stato pagato dall’Unione sovietica».

«L’immaginario delle generazioni del dopoguerra è contrassegnato dagli atti eroici degli Alleati, ad esempio dallo sbarco in Normandia. Ma si tratta di un’immagine frutto della guerra fredda, che va riveduta alla luce della realtà storica».

La parata autocelebrativa

In Russia in pratica il dissenso pubblico non esiste. Questioni critiche, come ad esempio il ritorno della figura di Stalin come «bravo condottiero» non vengono discusse. Da settimane invece il paese è invaso da immagini patriottiche, poster sovietici in ogni finestra, bandiere e stendardi per le strade, film di guerra su tutti i canali e articoli glorificatori su tutti i giornali.

La parata è stata più un’occasione per mettere in mostra il potere, che una festa popolare: il pubblico ne è rimasto escluso. Da giorni infatti il centro di Mosca è stato isolato, per timore di attentati.

Il sindaco, Juri Luschkow, aveva addirittura incoraggiato i cittadini a lasciare Mosca per andarsene nelle «dacie». I senzatetto e le prostitute sono stati fatti allontanare, una misura che non era più stata presa dal 1980, durante le Olimpiadi.

Guastafeste

La festa di Putin è stata comunque guastata dall’assenza dei capi di stato di Estonia e Lituania, che hanno rifiutato l’invito, mentre il presidente della Polonia e della Lettonia lo hanno accettato, ma con riserve.

Gli stati baltici vogliono che Mosca riconosca che la loro annessione da parte delle truppe sovietiche è stata un’occupazione. Mosca insiste sul fatto che si trattò invece di una liberazione dal nazismo e non vuol sentir parlare di occupazione.

Anche il presidente della Georgia, Michail Saakaschwili non ha partecipato alle celebrazioni, a causa di differenze d’opinione sul ritiro delle truppe sovietiche. E scarso entusiasmo ha anche sollevato la decisione del presidente americano George W. Bush di passare da Riga, sulla via di Mosca, e di recarsi in Georgia il giorno dopo la parata.


swissinfo, Alexandra Stark, Mosca
traduzione e adattamento dal tedesco, Raffaella Rossello

27 milioni, le vittime sovietiche della II Guerra mondiale.
Lunedì la Russia ha reso loro omaggio durante le cerimonie per il 60°anniversario della vittoria sul nazismo.
La Svizzera era rappresentata dal presidente della Confederazione, Samuel Schmid.
Schmid ha avuto occasione di intrattenersi con diversi capi di stato e di governo, tra cui il presidente americano George Bush, il leader del Cremlino Vladimir Putin e il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan.

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