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Losanna e Harvard insieme per il cervello

Il consigliere federale Didier Burkhalter (al centro) entra ad Harvard accompagnato da Patrick Aebischer (a sinistra), direttore del Politecnico federale di Losanna Keystone

Il Politecnico di Losanna ha firmato un accordo con la prestigiosa facoltà di medicina dell'Università di Harvard. I due istituti collaboreranno nell'ambito delle neuroscienze grazie a un programma sostenuto dalla Fondazione Bertarelli.

Il partenariato ha l’obiettivo di sfruttare i punti di forza del Politecnico di Losanna (EPFL) e della Medical School di Harvard (HMS) per trovare nuove strade in grado di migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie neurologiche. È quanto hanno comunicato venerdì 29 ottobre i responsabili del programma in occasione della firma dell’accordo, avvenuta nella storica Gordon Hall dell’HMS.

L’approccio scelto è quello della cosiddetta «Translational Medical Science» che getta dei ponti tra la ricerca applicata svolta all’EPFL nel campo della neuroingegneria, in particolare per quanto riguarda lo studio del cervello, e la ricerca clinica dell’HMS.

Il programma dovrebbe favorire uno scambio di studenti, ricercatori e professori tra le due istituzioni.

Cattedra Bertarelli a Harvard

La Fondazione Bertarelli sostiene l’iniziativa con una donazione di nove milioni di dollari. Quattro milioni sono destinati a finanziare una cattedra all’HMS, la Bertarelli Professorship in Translational Medical Science. Il primo ad occuparla sarà William Chin, attuale direttore esecutivo della ricerca all’HMS.

Anche al Politecnico di Losanna ci sono due cattedre finanziate dalla Fondazione Bertarelli con 10 milioni di franchi. Si trovano al centro di ricerca per neuroprotesi, valorizzato proprio dall’accordo siglato con Harvard. Le neuroprotesi sono minuscoli dispositivi, impiantati per migliorare il funzionamento del sistema nervoso quando viene a mancare il contatto tra il cervello e una parte del corpo.

William Chin ha spiegato che in un primo tempo ci si concentrerà sull’udito. L’obiettivo è sviluppare apparecchi acustici più efficienti di quelli attuali. Non è escluso che in seguito il programma si occupi anche di altri aspetti sensoriali.

Finanziamenti privati: non sono un problema

Ernesto Bertarelli – che ha studiato ad Harvard e ha stretti legami anche con il Politecnico di Losanna – ha spiegato così la sua decisione di sostenere il progetto: «Conosco entrambe le regioni, entrambe le culture e ho pensato che sarebbe stato interessante far confluire le competenze specifiche di ognuna in progetti comuni».

Per il momento, il nome dei due professori che occuperanno le cattedre finanziate dalla Fondazione Bertarelli a Losanna non sono ancora noti. Patrick Aebischer, direttore dell’EPFL, ha dichiarato che una decisione sarà presa per dicembre.

A chi guarda con scetticismo al finanziamento degli istituti di ricerca da parte di privati, Aebischer risponde che l’indipendenza accademica non è in pericolo. «I soldi per le due cattedre a Losanna e per l’accordo che abbiamo firmato oggi sono un regalo», ha spiegato a swissinfo.ch. «Non siamo legati a nessuna condizione. Cosa dovrebbe esserci di sbagliato in questo?»

Il direttore dell’EPFL è entusiasta della collaborazione con l’HMS. «È una cosa fantastica: la Svizzera – il Politecnico di Losanna – porta le sue competenze nel settore della microtecnica, delle cose piccole e complesse, ma affidabili. L’esempio classico è quello degli orologi. Harvard dispone dei migliori specialisti di neurobiologia e di una vasta rete ospedaliera per lo svolgimento dei necessari test clinici». Importanti sono poi le persone coinvolte nel programma.

Lodi dal consigliere federale Burkhalter

Didier Burkhalter, che si trovava a Boston per festeggiare il decimo anniversario di swissnex, il consolato scientifico della Svizzera, ha assistito alla firma dell’accordo e si è intrattenuto con rappresentanti dell’Università di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Ha inoltre incontrato diversi giovani ricercatori svizzeri.

Per il ministro dell’interno svizzero, l’accordo per la ricerca sul cervello è «storico» e rappresenta un «solido ponte transatlantico nel settore delle neuroscienze, un ponte tra due istituzioni e, indirettamente, tra due paesi».

Burkhalter ha ricordato quanto sia importante e indispensabile oggi per la ricerca la collaborazione tra istituti pubblici e privati. Nessun paese, nessuna università è in grado di affrontare da sola le sfide del nostro tempo in settori come l’energia, l’ambiente o la salute. «È importante favorire il dialogo tra paesi e tra persone».

A swissinfo.ch Burkhalter ha detto che la ricerca è probabilmente l’unico ambito in cui la piccola Svizzera può davvero agganciarsi all’élite mondiale. Lo si può dire con un certo orgoglio – ha aggiunto – bisogna però evitare che questo orgoglio sfoci in arroganza. Anche per questo è importante che la Confederazione continui il suo percorso di «diplomazia attraverso la scienza», approfondisca le collaborazioni esistenti e ne cerchi di nuove. In questo senso, i due giorni trascorsi a Boston sono stati una preziosa fonte d’ispirazione.

Il «consolato scientifico svizzero» swissnex di Boston ha festeggiato i dieci anni di attività alla presenza del consigliere federale Didier Burkhalter.

Con la rete swissnex, la Svizzera percorre la strada della «diplomazia scientifica» nei settori della ricerca, della formazione, dell’innovazione e dell’arte. Lo fa cercando di essere presente nei più importanti centri di ricerca e innovazione.

Ci sono istituti swissnex negli Stati uniti (Boston e San Francisco), in Cina (Pechino) e a Singapore. L’anno prossimo verrà inaugurato un centro swissnex anche in India (Bangalore).

Obiettivo di swissnex è lo scambio di sapere e di competenze tra la Svizzera e il mondo. Per raggiungerlo, è necessario far conoscere meglio a livello mondiale ciò che la Svizzera ha da offrire.

Il progetto swissnex è guidato dalla Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca (Dipartimento federale dell’interno). La Confederazione copre un terzo circa dei costi; il resto proviene da altre fonti, in parte private.

Traduzione e adattamento, Doris Lucini

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