L’attivista svizzero di Greenpeace arrestato in occasione del vertice sul clima di Copenaghen può contare sul sostegno della ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey che ha cercato di intercedere presso il suo omologo danese Per Stig Moeller.
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Nel corso di un colloquio telefonico, la consigliera federale si è assicurata che il militante – padre di famiglia originario di Zurigo – possa ricevere le visite del parentado e possa leggere la sua posta. Arrestato il 17 dicembre nel corso di un’azione di protesta pacifica, l’uomo è stato posto in detenzione preventiva in attesa di comparire davanti al giudice il 7 gennaio.
La consigliera federale ha offerto il suo appoggio nell’ambito dell’assistenza consolare. Non vi è quindi nessuna ingerenza nel procedimento legale, ma solo l’esigenza di verificare le condizioni della detenzione preventiva, afferma il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Rappresentanti dell’ambasciata elvetica in Danimarca hanno visitato a più riprese l’uomo e garantiscono i contatti con i suoi famigliari.
Domenica, il deputato socialista Rudolf Rechsteiner aveva inviato una lettera aperta a Micheline Calmy-Rey chiedendole di intervenire a favore del militante elvetico e di assicurarsi del rispetto dei suoi diritti fondamentali. L’arresto dell’attivista di Grennpeace sarà trattato il 25 gennaio nel corso di una riunione della Commissione di politica estera del Consiglio nazionale (Camera bassa del Parlamento), secondo quanto dichiarato dallo stesso Rechsteiner.
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