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Svitto e San Gallo, doppia vittoria per l’UDC

Andreas Barraud, eletto nel governo di Svitto, contribuisce al successo dell'UDC Keystone

La destra nazionalconservatrice dell'Unione democratica fa incetta di mandati per i parlamenti cantonali e a Svitto, con Andreas Barraud, conquista anche un secondo seggio in governo.

Perdono terreno socialisti e popolari democratici, un risultato che conferma le tendenze registrate nelle elezioni federali di ottobre.

Le prime elezioni cantonali successive all’estromissione dal governo elvetico di Christoph Blocher hanno portato una valanga di voti al suo partito, l’UDC.

«È una giornata storica per noi», ha dichiarato un entusiasta Toni Brunner. Sangallese e presidente dell’UDC nazionale, Brunner ritiene che questo risultato sia la giusta punizione per il Partito popolare democratico (PPD), da molti indicato come il vero colpevole della mancata rielezione di Blocher in Consiglio federale.

I risultati scaturiti dalle urne domenica, fanno dell’UDC la principale forza politica nei parlamenti del canton Svitto (41 seggi conquistati, 14 in più rispetto al 2004) e del canton San Gallo (41 seggi, +9 rispetto al 2004).

Vittoria senza precedenti a Svitto

Nella giornata del trionfo UDC, a Svitto franano i socialisti (9 seggi, 6 in meno rispetto al 2004) e piangono il PPD (29 seggi, -5) e i liberali radicali (21 seggi, -3).

L’avanzata della destra nazionalconservatrice è impressionante: quattro anni fa era passata da 7 a 27 seggi; oggi ne aggiunge altri 14 e spodesta il PPD che a Svitto, per tradizione, è sempre stato il partito più rappresentato in parlamento.

L’UDC è poi riuscita nell’impresa di soffiare un seggio in governo al Partito liberale radicale. Il PLR ha pagato a caro prezzo la decisione del direttore del dipartimento militare e di polizia Alois Christen, che a inizio gennaio ha annunciato a sorpresa l’intenzione di non ripresentarsi alle elezioni.

Tutti gli uscenti sono stati confermati – anche se il PPD ha tremato fino all’ultimo per il mandato del direttore delle finanze Georg Hess. Andreas Barraud, il secondo candidato UDC, ha ottenuto più voti non solo di Hess, ma anche del socialista Armin Hüppin (dipartimento dell’interno) e del liberale radicale Peter Reuteler (giustizia). Il risultato migliore è stato quello di Walter Stählin (UDC, istruzione), seguito da Kurt Zibung (PPD, economia) e Lorenz Bösch (PPD, costruzioni).

La partecipazione al voto è stata del 41,7%.

San Gallo in verde

Anche il canton San Gallo sembra ormai sempre più affezionato ai colori dell’UDC. Conquistando 41 seggi (+9) in parlamento, il partito di Toni Brunner diventa la principale formazione del cantone, scavalcando il PPD, che si ferma a 33 mandati (-3). I radicali ottengono una poltrona supplementare e salgono a 23. Forti perdite per il PS, che lascia sul terreno 7 seggi e scende a 16. Stabili Verdi (4), ecoliberali (1) ed evangelici (1). Il numero dei granconsiglieri è stato diminuito da 180 a 120: il confronto fra il 2004 e il 2008 si basa quindi su un’apposita conversione.

Per il governo sono stati eletti solo i cinque uscenti: Lucrezia Meier-Schatz (PPD) – accusata dall’UDC di aver complottato contro Blocher – non è riuscita ad entrare in governo al primo turno, e si è classificata addirittura dietro al democentrista Stefan Kölliker, personalità totalmente sconosciuta a livello politico nel cantone.

Kölliker ha raccolto 41’609 preferenze, Meier-Schatz 36’254: entrambi hanno quindi mancato chiaramente la maggioranza assoluta di 56’097. Fra gli eletti, il miglior risultato è stato raggiunto dalla radicale Karin Keller-Sutter che ha raccolto 85’642 preferenze. Seguono il suo collega di partito Willi Haag, il PPD Josef Keller e le socialiste Heidi Hanselmann e Katrin Hilber.

La partecipazione al voto, intorno al 38%, è stata piuttosto bassa.

swissinfo e agenzie

In occasione delle elezioni federali dell’ottobre 2007, l’Unione democratica di centro ha raccolto il 29% dei voti, confermando il suo ruolo di prima forza politica del paese davanti al Partito socialista (19,5%), al Partito liberale radicale (15,6%), al Partito popolare democratico (14,6%) e ai Verdi (9,6%).

Le elezioni hanno fatto registrare una forte avanzata dell’UDC e dei Verdi, mentre il ruolo dei perdenti è toccato ai socialisti e ai liberali radicali.

In dicembre, però, in occasione della rielezione del governo (Consiglio federale), la maggioranza del parlamento ha voltato le spalle all’UDC, rifiutandosi di rieleggere il suo uomo più rappresentativo, il ministro di giustizia Christoph Blocher.

L’UDC ha accusato il parlamento di aver tradito la volontà popolare e ha deciso di andare all’opposizione levando ogni sostegno ai «suoi» due ministri Samuel Schmid ed Eveline Widmer-Schlumpf, rea di aver accettato l’elezione al posto di Blocher.

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