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Swiss: futuro incerto

Martedì la compagnia presenta i nuovi velivoli Embraer 170. Ma problemi di gestione non sono risolti (foto: swiss.com) Martedì la compagnia presenta i nuovi velivoli Embraer 170. Ma problemi di gestione non sono risolti (foto: swiss.com)

Non si placa la vertenza salariale. I delegati dei piloti della ex-Crossair non si sono presentati all'incontro con la direzione. Le prospettive aziendali sempre più in pericolo.

Il braccio di ferro fra la direzione di Swiss e i piloti dell’ex Crossair prosegue. Il delegato Felix Wirt di Swiss Pilots (SP) ha confermato che l’organizzazione di categoria, non si è presentata al previsto incontro con i dirigenti della compagnia aerea.

La delegazione della direzione di Swiss è rimasta dunque da sola all’appuntamento negoziale. Alla tavola rotonda si sarebbero dovute discutere le diverse varianti sul modo in cui adempiere alle condizioni fissate il 16 luglio dal tribunale arbitrale di Basilea, incaricato di dirimere il conflitto tra i piloti e i vertici della nuova aviolinea nazionale.

In una nota diramata lunedì sera, il sindacato sottolinea che la direzione di Swiss «non vuole o non può entrare in materia sulla parità di trattamento» fra i piloti provenienti dalla Swissair e quelli provenienti dalla Crossair. Appare sempre più chiaramente l’intenzione di Swiss di prendere il rischio di discriminare mille piloti dell’ex-Crossair, prosegue il comunicato. La differenza di retribuzione raggiunge anche il 30 per cento.

La reazione della direzione

Il consiglio d’amministrazione della compagnia aerea ha immediatamente reagito, pubblicando un comunicato nel quale sottolinea che le rivendicazioni di SP devono dapprima essere discusse nel quadro delle trattative fra i partner sociali. Intervistato dal telegiornale svizzero tedesco, il presidente della direzione di Swiss André Dosé ha definito «irresponsabile» tale comportamento.

Anche la Confederazione ha fatto sentire la sua voce. Con due miliardi di franchi, la mano pubblica si è impegnata in maniera preponderante nel rilancio della compagnia di bandiera, dopo il fallimento di Swissair. Daniel Eckmann, portavoce del ministro delle finanze Kaspar Villiger, ha espresso martedì mattina la preoccupazione del governo per la situazione tesa. Eckmann si è appellato ai piloti della ex-Crossair, chiedendo di rinunciare a richieste spropositate che potrebbero mettere in forse il successo di Swiss.

Il partito socialista da parte sua a ribadito la precarietà dei posti di lavoro. Due dei tre gruppi di salariati non dispongono ancora di un contratto collettivo definitivo. Una situazione che metterebbe in pericolo anche la stabilità e la pianificazione finanziaria della compagnia aerea.

La replica dei piloti

In una prima reazione dell’organizzazione di categoria, i piloti di SP respingono le accuse e si appellano alla giustizia necessaria alla convivenza nella nuova compagnia aerea, nata da Crossair e dall’organico della fallita Swissair. I piloti respingono le insinuazioni che relegano le loro richieste alla sola questione finanziaria.

“I mezzi limitati vanno distribuiti in modo egualitario fra i piloti delle due compagnie”, ha confermato David Bieli martedì mattina. Ma malgrado gli ex dipendenti di Crossair abbiano ricevuto un amento consistente con il passaggio alla nuova Swiss, guadagnano molto meno dei colleghi provenienti da Swissair.

Situazione difficile

Swiss non riesce dunque ad uscire dalla cronaca negativa. La scorsa fine settimana, i giornali domenicali avevano rivelato un bilancio tecnico deludente. Decollata a fine marzo di quest’ anno, Swiss ha già avuto 240 voli annullati e molti altri ritardi. Problemi tecnici sarebbero all’origine dei disguidi.

Swiss ha già delegato il chiarimento dei difetti ad una commissione di esperti, composta da specialisti e delegati dei costruttori (Saab, Avro e Embraer). Ad essere colpiti sono soprattutto i velivoli della ex-Crossair destinati alle rotte continentali.

Anche sul fronte del personale di bordo si delineano proprio in questi giorni i primi problemi. Il personale di bordo risulta insufficiente e per la fine dell’anno dovrebbero venir reclutate altre 200 persone.

Con un capitale di oltre due miliardi di franchi, garantito per quasi un terzo dallo Stato, la compagnia era partita alla fine del marzo scorso. Nei primi tre mesi il deficit di bilancio raggiungeva i 190 milioni di franchi. Grazie ad un numero di passeggeri di poco superiore alle previsioni il risultato si è dimostrato leggermente migliore rispetto al piano finanziario.

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