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Swiss perde altri 333 milioni di franchi

Prosegue l’emorragia finanziaria della compagnia aerea che ha registrato una perdita pari a 333 milioni di franchi nel primo semestre 2003.

Anche se il risultato è considerato migliore rispetto alle previsioni, Swiss deve così continuare a lottare per la sua sopravvivenza.

Come era previsto, la compagnia aerea non è riuscita a pareggiare i conti nella prima metà dell’anno. Altri 333 milioni di franchi sono andati in fumo, su un fatturato globale di 2,1 miliardi di franchi.

Nonostante questa ingente perdita, gli analisti ritengono che l’andamento degli affari puossa essere definito comunque migliore di quanto previsto ancora pochi mesi fa.

La Banca cantonale di Zurigo si attendeva ad esempio un disavanzo di 540 milioni di franchi.

Da un primo sguardo alle cifre risulta in ogni caso una tendenza al miglioramento: mentre nel primo trimestre 2003 Swiss ha accumulato perdite per 200 milioni di franchi, nel secondo trimestre l’ammanco finanziario si è ridotto a 133 milioni.

A fine giugno, i mezzi liquidi si sono così ridotti a 811 milioni di franchi, facendo segnare perlomeno un rallentamento dell’emorragia finanziaria. Le liquidità erano ancora pari a 913 milioni a fine marzo.

Primi effetti delle misure di ristrutturazione

Il disavanzo è inferiore a quello registrato nel primo semestre 2002, pari a 447 milioni. In questo caso, le cifre non sono però paragonabili: nei primi mesi dell’anno scorso le attività di Swiss erano ancora mescolate a quelle delle defunte Swissair e Crossair.

Secondo la compagnia, il leggero miglioramento è dovuto anche alle successive misure di ristrutturazione adottate negli ultimi mesi. In particolare, la riduzione delle capacità sia per quanto riguarda i voli che nell’ambito degli effettivi.

Nel primo semestre 2003, il personale è stato ridimensionato del 12%, con un taglio di 1275 posti di lavoro. A fine giugno, la compagnia dava lavoro a 9330 persone.

Da notare comunque che i costi del nuovo programma di ristrutturazione, annunciato a fine giugno, non sono stati contabilizzati nel bilancio del primo semestre. Tenendo conto di questi costi, i risultati di gestione si avvicinerebbero alle stime iniziali formulate dagli analisti.

5,5 milioni di passeggeri

Nei collegamenti di linea Swiss ha trasportato 5,5 milioni di persone nel periodo in esame, ottenendo ricavi per 1,715 miliardi di franchi.

Il giro d’affari conseguito nel trasporto di merci ha raggiunto invece 260 milioni di franchi. Il fatturato dei voli charter è diminuito del 13,6%, a 57 milioni di franchi. Un calo dovuto in parte alla riduzione della flotta.

Altri 22 milioni di franchi sono derivati dalla manutenzione di aerei per altre compagnie. Il giro d’affari di 2,098 miliardi comprende pure entrate per 44 milioni provenienti dalla locazione di simulatori di volo, di aerei e da altre attività.

Importanti fattori esterni

Il fattore di carico si è fissato al 68,7 per cento e i ricavi lordi medi per posto/km sono ammontati a 14 centesimi.

Continua così la forte pressione sui ricavi medi, osserva la direzione di Swiss. A suo avviso, le ragioni vanno ricercate innanzitutto nel carattere ciclico dei trasporti aerei e nell’eccedenza di capacità registrata dall’aviazione civile mondiale.

Sull’andamento nel primo semestre di quest’anno hanno inoltre influito fortemente altri fattori esterni di natura congiunturale, legati alla polmonite atipica Sars e alla guerra in Iraq.

Secondo il direttore di Swiss, André Dosé, le “pressioni sulle tariffe sono diventate enormi”. Tra i concorrenti che inquietano maggiormente la compagnia svizzera, Dosé ha menzionato alcuni vettori “low-cost” (a basse tariffe), come Air Berlin e Germanwings.

La riduzione della flotta Swiss, ha aggiunto il suo direttore, ha permesso a queste compagnie di penetrare e espandersi notevolmente sul mercato “svizzero”.
Per far fronte a questa concorrenza, a partire da fine agosto Dosé intende offrire biglietti a prezzi più bassi per i passeggeri che si prenotano per primi via Internet.

swissinfo e agenzie

200 milioni di franchi le perdite nel primo trimestre 2003.
133 milioni nel secondo trimestre.
2,1 miliardi il fatturato nel primo semestre dell’anno.
200 milioni i costi del nuovo piano di ristrutturazione.
811 milioni le liquidità rimanenti.
1275 posti di lavoro soppressi dall’inizio del 2003.

Per frenare l’erosione finanziaria, i dirigenti di Swiss hanno annunciato a fine giugno un nuovo piano di risanamento che prevede la soppressione di 34 velivoli e di 3000 posti di lavoro.

Questo piano comporta a sua volta spese per circa 200 milioni di franchi.

Dopo mesi di negoziati, la direzione e i sindacati dei piloti hanno raggiunto un accordo sui tagli degli effettivi, le indennità di uscita e le condizioni salariali.

Secondo gli analisti, questo nuovo programma di ristrutturazione non sarà sufficiente per permettere a Swiss di continuare a volare.

La compagnia aerea sarà quasi sicuramente costretta a concludere un’alleanza o una fusione con uno dei principali vettori europei (Lufthansa o British Airways).

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