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Troppo rumore nelle Alpi

Rumore, inquinamento e incidenti: si moltiplicano le critiche contro il serpentone quotidiano di camion che attraversano le Alpi Keystone

Il traffico pesante causa non solo inquinamento atmosferico, ma anche fonico. I suoi effetti sono particolarmente negativi nelle vallate alpine.

In una conferenza stampa tenuta martedì a Berna, rappresentanti dell’Iniziativa delle Alpi e dell’Associazione medici per l’ambiente hanno illustrato le conseguenze provocate dalle emissioni foniche, ribadendo la necessità di trasferire i camion dalla strada alla ferrovia. Appena il giorno prima, il dito contro il traffico pesante era stato puntato da uno studio che metteva in rilievo la problematica dell’inquinamento dell’aria nelle vallate alpine.

Alpi assordate dal rumore

Il traffico di transito, e in particolare quello dovuto alla strada, sta assordando le vallate alpine e i suoi abitanti. “A causa dei pendii delle montagne il rumore viene riflesso e diffuso, provocando effetti acustici come in un anfiteatro”, ha osservato l’ingegnere Ulrich Kurze del Schalltechnisches Beratungsbüro Müller-BBM di Monaco di Baviera.

Non solo. Per le particolari condizioni climatiche le emissioni foniche restano spesso intrappolate nelle vallate, trasformando queste ultime in vere e proprie casse di risonanza. Quando il sole riscalda gli strati superiori dell’aria, ha spiegato Kurze, ma il fondo valle rimane in ombra, il rumore non riesce a superare la barriera tra l’aria fredda e quella calda.

Trasferimento su rotaia e misure ad hoc

A causa della mancanza di spazio e della conformazione geografica le misure contro l’inquinamento fonico adottate in pianura, come la distanza tra camion o le pareti fonoassorbenti, si rivelano meno efficaci. Allo scopo di ridurre il rumore nella regione alpina Christa Mutter, membro del comitato dell’Iniziativa delle Alpi, ha ribadito l’assoluta necessità di trasferire dalla strada alla ferrovia il traffico merci in transito attraverso la Svizzera, così come lo prevede l’articolo costituzionale sulla protezione delle Alpi.

Per preservare i timpani della popolazione alpina occorrerebbe inoltre adottare severe misure anti-rumore, in particolare nel traffico stradale. Tra queste l’introduzione di compatibilità per la costruzione o l’ampliamento di infrastrutture, l’applicazione di limiti di emissione più severi e l’utilizzazione di asfalti più silenziosi. Da parte sua le ferrovie, ha aggiunto Mutter, dovrebbero accelerare l’istallazione di freni a disco e usare materiale rotabile a basso tasso di emissioni.

Esame complessivo degli effetti sulla salute

A giudizio dei Medici per l’ambiente l’impatto del traffico sulla salute dell’uomo e della natura deve essere analizzato in maniera globale e non focalizzato su singoli aspetti. Il dottor Gaudenz Silberschmidt, vicepresidente dell’associazione, ha perciò chiesto, tra l’altro, la rinuncia al raddoppio del tunnel del San Gottardo. Una richiesta quest’ultima al centro dell’iniziativa popolare Avanti, combattuta dal Consiglio federale che, a giorni, dovrebbe presentare il controprogetto.

Luca Hoderas

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